GAETA / Due Dolia romani trovati dal peschereccio Attila II, il recupero coordinato dalla Capitaneria

GAETA – Ieri, intorno alle ore 16, la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Gaeta è stata attivata a seguito della segnalazione di un peschereccio dedito alla pesca a strascico che aveva rinvenuto, accidentalmente, due anfore di grandi dimensioni rimaste impigliate nelle reti.
I due dolia romani, adagiati sui fianchi dell’imbarcazione e non imbarcabili a bordo a causa dell’ingombro, costituivano un serio rischio per l’integrità del pescato, che rischiava di andare perduto in quanto l’unità non poteva procedere alle consuete operazioni di sbarco.

Immediatamente è stato avviato un coordinamento tra le diverse istituzioni competenti: la Soprintendenza per i Beni Archeologici, il Comune di Gaeta, la Guardia Costiera, insieme ai pratici ed operatori portuali. Grazie a questa sinergia, le operazioni di sbarco sono state eseguite in sicurezza presso il porto pescherecci di Gaeta. Presso la darsena di Porto Salvo ha seguito tutte le operazioni in prima persona il comandante del compartimento marittimo di Gaeta Mauro Biagio Sciarra.

Le due anfore sono state recuperate e messe in sicurezza, mentre il pescato – a seguito del nullaosta rilasciato dal servizio veterinario dell’ASL – è stato regolarmente avviato al mercato ittico per la vendita all’asta, tutelando così il lavoro dei marittimi.
L’intervento ha messo ancora una volta in evidenza l’efficacia del sistema di collaborazione tra istituzioni e operatori marittimi locali, che continuano a distinguersi per qualità, sinergia e spirito di servizio, contribuendo allo sviluppo dell’economia del territorio.

“Le nostre acque – spiega il primo cittadino di Gaeta – si confermano ricche di reperti che testimoniano la vitalità dei traffici commerciali che hanno animato il mare del Golfo in un lontano passato. La mia è stata una giornata speciale, con le prime notizie pervenutemi nel pomeriggio del ritrovamento delle dolie da parte del peschereccio Attila II. Da lì è iniziata una efficace sinergia con il Comando della Guardia Costiera, la Soprintendenza per i Beni Archeologici, Antonello Buono e diversi operatori portuali, il sommozzatore del porto Salvatore Gonzales, gli ormeggiatori e i piloti del Porto, la Polizia Locale ma sottolineo anche la preziosa collaborazione del Comando Pol/Nato, dell’ USS Mount Whitney, della nave Charlotte Theresa, della Protezione Civile La Fenice che ci hanno messo a disposizione le loro reti necessarie per imbracare le dolia, Antimo Ponticella con la sua famiglia e l’importante carro gru”.

“Nel corso del pomeriggio – aggiunge il sindaco Cristian Leccese – sono stato in contatto con la Soprintendenza per i Beni Archeologici che anche questa volta ci ha indicato le procedure da seguire in queste prime fasi. Poi verranno direttamente a Gaeta per una presa di contatto diretta. Chiederò loro che anche queste due dolie possano essere destinate alla comunità cittadina come testimonianza delle acque del Golfo di Gaeta nei traffici marittimi dell’ epoca ed essere poi esposte assieme alle altre due in un nostro Museo affinchè abbiano la dovuta valorizzazione. E questo anche nel nome del compianto comandante Giacomo Spinosa, scomparso da circa due settimane, che nel marzo del 2017, sempre con il motopeschereccio Attila II aveva rinvenuto le altre due preziose Dolia che tuttora si trovano al Museo del Mare in via Annunziata (e datate tra il I ed il II secolo D.C.). E ora il ritrovamento di ulteriori due vasi di epoca romana, simili ai precedenti, da parte del figlio Gianluca, al comando dello stesso peschereccio.”

“Questa cosa – conclude Leccese – ha colpito tutti, quasi il compimento di una volontà arrivata da lassù, da chi aveva amato da subito quelle dolie ed a cui era profondamente legato. Ho espresso il mio ringraziamento non solo a Gianluca con cui mi sono intrattenuto affettuosamente ma all’intero equipaggio che con impegno e professionalità è riuscito a portare integro il prezioso carico presso la banchina e con sensibilità e sacrifici, anche danni quali le reti rotte, ha continuato impegnandosi nelle operazioni per il trasferimento sulla terraferma delle dolia. Il loro, aggiungo, un grande amore per la nostra città, per la nostra storia, le nostre origini e nel segno della memoria di Giacomo. Che dire, una bella pagina per la nostra città, tutti vicini e uniti per un qualcosa che ci appartiene, che fa parte della nostra Storia e che mi fa sentire orgoglioso di essere sindaco di questa gente”