CISTERNA – Ergastolo con l’isolamento diurno di sei mesi con le pesanti accuse di duplice omicidio volontario e premeditato, aggravato da futili motivi. Non hanno avuto alcuna esitazione i sostituti procuratori Valerio De Luca e Marina Marra nella nuova udienza del processo nei confronti di Christian Sodano, il finanziere originario di Scauri che nel febbraio di un anno uccise la madre e la sorella dell’ex fidanzata Desirée, Nicoletta Zomparelli e Renée Amato. La requisitoria dei rappresentanti della pubblica accusa c’è stata davanti la Corte d’Assise del Tribunale di Latina al termine di una lunga ed accurata ricostruzione del duplice delitto avvenuto all’interno dell’abitazione della famiglia Amato, nel quartiere San Valentino di Cisterna. Secondo la Procura la morbosa gelosia che nutriva nei confronti di Desirée nelle fasi conclusive di un rapporto deteriorato e agli sgoccioli e le minacce che hanno preceduto l’evento omicidiario sono state la causa di una tragedia che, considerata “inevitabile”, si è consumata in un contesto “estremamente complesso, caotico e di difficile approccio”.
Christian e Desirée hanno parlottato a lungo su un terrazzino dell’abitazione della ragazza, occasione per proseguire una discussione iniziata la sera precedente e per permettere al finanziere scaurese di consegnare all’ormai ex fidanzata l’anello di fidanzamento e a quest’ultima di restituire un abito che le era stato regalato. Sodano a quel punto si è recato all’esterno, presso la sua auto per recuperare la sua pistola d’ordinanza con cui ha fatto fuoco nei confronti della madre e della sorella dell’ex fidanzata. Renee non è deceduta subito. Desiree ha tentato la chiudendo per poi scappare attraverso un’altra camera. A quel punto il finanziere ormai fuori controllo ha ripreso la sua pistola esplodendo un ultimo colpo al volto di Renee, quello mortale, dall’alto al basso e a distanza ravvicinata. Sodano fu arrestato successivamente quando aveva chiesto ad un zio Carabiniere di ritorno a Latina da Bologna. Secondo il sostituto Procuratire Marina Marra l’omicida, uccidendo Nicoletta Zomparelli e Renée Amato aveva deciso da tempo, forse da qualche mese, di vendicarsi nei confronti dell’ex ragazza per la sua decisione di interrompere la travagliata relazione sentimentale. Al punto da definirlo “un killer chirurgico e freddo. Ha mostrato una calma e una freddezza ineguagliabile non manifestando mai agitazione e tantomeno una forma di dissociazione”.
Sodano era intervenuto in precedenza sottolineando come i suoi problemi comportamentali siano iniziati con la prematura scomparsa dei suoi genitori: il papà ufficiale presso il gruppo di Formia della Guardia di finanza, la madre agente presso il distaccamento (sempre di Formia) della Polizia Ferroviaria.“Quel periodo della mia vita non era facile, ho dedicato tutto me stesso in questo amore e l’amore per Desirée è diventato quasi una dipendenza. Appena fidanzato mi sono tatuato il suo nome al centro del petto, dopo un mese il suo volto sulla gamba. Non vedevo altro, avevo trascurato tutte le amicizie, solo con lei mi sentivo rinato e vivo. Ora a causa mia sono venute a mancare due persone a cui tenevo veramente”. Il processo, che si sta celebrando con il rito immediato, potrebbe concludersi nelle prossime ore con la sentenza che sarà letta dal giudice Gianluca Soana
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