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Formia / Appia Grand Hotel, quarta asta del tribunale fallimentare di Cassino

FORMIA – Si saprà nella giornata di oggi se quello che è stato uno dei fiori all’occhiello della sempre più offuscata immagine turistica di Formia, l’Appia Grand Hotel, avrà in teoria un possibile acquirente. Davanti l’avvocato cassinate Maria Barbara Gradini, delegata dal giudice fallimentare Lorenzo Sandulli, è in programma martedì il quarto tentativo di vendita dell’albergo di via Appia (all’altezza dell’incrocio con via Mergataro) ai sensi della legge numero 80 del 14 maggio 2005 con cui le esecuzioni immobiliari sono state esternalizzate dai Tribunali fallimentari. Per aggiudicarsi la proprietà della struttura a quattro stelle è stato fissata l’offerta minima di tre milioni e 765mila euro ma i potenziali acquirenti dovranno ufficializzare la loro offerta economica entro oggi e versare su un conto corrente di un istituto di credito di Cassino, il banco del credito cooperativo, il 20% del prezzo offerto.

Ci sarà la tanto attesa fumata bianca? Lo scetticismo – secondo quanto circola negli ambienti – regna sovrano dopo che sono andati a vuoto i tre tentativi di vendita dell’Appia Gran Hotel, il primo il 2 maggio 2024, il secondo il 18 gennaio successivo ed il terzo lo scorso 23 aprile quando il legale incaricato dal Tribunale fallimentare ha dovuto prendere atto dell’assenza di offerte. Per prelevare l’albergo era stato fissato il prezzo base in cinque milioni e 20mila euro. Ora l’offerta minima è stata fissata – come detto – in tre milioni e 765mila euro a cui dovrà esserci, secondo la legge fallimentare un rialzo di 5000 mila. Il Tribunale di Cassino ha messo in vendita, oltre all’albergo a quattro stelle, una sala Bingo, un centro estetico con sauna, una palestra, una piscina coperta ma anche tre edifici isolati adibiti a bungalow, un garage seminterrato con locali tecnici e di servizio, due piccole strutture adibite a cabina Enel e cabina Acquedotto, un’area di corte con piscina all’aperto, un bar, un campo sportivo polivalente e parcheggi a raso. Il tutto si estende su una superfice di 6398 metri quadrati che costeggia a sud la strada statale Appia e a nord la ferroviaria Roma-Napoli.

L’asta fallimentare dell’Appia Grand Hotel è stata commentata con un mix di delusione e di tristezza da parte del mondo imprenditoriale ed economico di Formia che ricordano come nostalgia gli happening politico elettorali organizzati presso la struttura di via Appia dal quattro volte parlamentare di Forza Italia Gianfranco Conte con il compianto presidente del consiglio e leader azzurro Silvio Berlusconi. Quello è stato il momento più alto toccato dall’Appia durante la sua affrettata parabola. La sua sorte è stata simile a quella del vicino Bajamar, sulla spiaggia di Santo Janni, acquistato nel 2023 dall’imprenditore turistico Roberto Sorrenti per poco più di due milioni di euro. L’asta fallimentare (aggiornata) per l’Appia Grand Hotel fa ancora più male perché la procedura dell’ufficio esecuzione del Tribunale ha svelato l’esistenza di tanta polvere accumulata sotto il tappeto nel corso degli ultimi anni. La vendita della struttura umilia ulteriormente la sempre più offuscata immagine turistica della città con la perdita di posti letto con la chiusura nel corso del tempo del Romantic Hotel, della trasformazione dell’Hotel Ariston e dell’albergo Marino in appartamenti, la cessazione per fine locazione del Castello Miramare e, da qualche mese, la vendita dell’hotel Fagiano. Davanti a queste gravose decisioni la politica di Formia nel corso dei decenni ha deciso di voltare le spalle alla realtà come se queste scelte appartenessero alla sfera imprenditoriale della gestione di ciascuna attività ricettiva. L’ufficio esecuzioni del Tribunale di Cassino invece non ha potuto fare altrettanto…