Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in modo efficiente e per svolgere alcune funzioni. Troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie all'interno di ciascuna categoria di consenso riportata di seguito.

I cookie classificati come "Necessari" vengono memorizzati sul tuo browser poiché sono essenziali per abilitare le funzionalità di base del sito.... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyse the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customised advertisements based on the pages you visited previously and to analyse the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Riforma Cartabia: monitoraggio anche per le Procure di Frosinone e di Latina nella comunicazione dei procedimenti penali

Ci sono anche le Procure di Latina e Frosinone anche nella particolare black list rivelata dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Del Mastro Delle Vedove per quanto riguarda la presunta violazione della Riforma Cartabia in ordine alle modalità di comunicazione sui procedimenti penali in corso. L’occasione è stata la risposta fornita alla Camera dal sottosegretario Del Maestro ad un’interrogazione presentata il 3 agosto dal deputato di Azione Enrico Costa.

I nomi delle Procure di Latina e Frosinone sono stati affiancati a quelli delle Procure di Avellino, Brescia, Cagliari, Ferrara, Catanzaro, Livorno, Rimini, Rovigo, Tempio Pausania, Vercelli, Torino dove dal settembre scorso sono impegnati i funzionari dell’Ispettorato Generale del ministero di Arenula per compiere una sorta di monitoraggio – è stato questo il termine specificato da Del Mastro dopo che si era parlato di vere e proprie visite ispettive – sugli atti motivati dei procuratori della Repubblica in ordine alla sussistenza o meno dell’interesse pubblico che giustifichi l’autorizzazione allo svolgimento di conferenze stampa e alla diffusione di comunicati degli organi inquirenti, ma assicurando il rispetto della norma sulla presunzione d’innocenza nelle comunicazioni durante indagini penali.

Insomma quanto reso noto martedì da Del Mastro è un monitoraggio finalizzato a “dare corpo vero alla segretezza degli atti istruttori, a garantire la presunzione di innocenza nella comunicazione, ad evitare la spettacolarizzazione mediatica della giustizia, che tanto male ha fatto, non solo e non tanto ai presunti innocenti, ma spesso alla stessa percezione che hanno i cittadini della giustizia, che sembra ondivaga e contraddittoria a tratti. Al di là delle valutazioni politiche in merito all’opportunità o meno di ricorrere alla comunicazione pubblica – ha concluso il Sottosegretario – sono da non sottovalutare le ipotesi di ricorso a tale modalità, però, nella fattispecie dei reati come truffe e frodi a catena, perché una pubblicità dell’inchiesta può fare emergere ulteriori vittime di reato e rendere, quindi, maggiore giustizia ai cittadini italiani”.

Nel dibattito è intervenuto anche il procuratore capo di Frosinone Antonio Guerriero: “Quella in corso è semplicemente un’attività di controllo di routine che periodicamente interessa tutti gli uffici giudiziari italiani. Il nostro ufficio fornisce notizie alla stampa solo in presenza di un oggettivo interesse della collettività e solo dopo che i nostri atti sono stati convalidati dal Giudice delle Indagini Preliminari”.