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Formia / Omicidio Piccolino, Enrico Forte: “Non possiamo negare che nel Sud Pontino la criminalità organizzata esiste”

FORMIA – Anche il consigliere regionale del Pd Enrico Forte si è espresso in merito alla cattura del presunto killer di Mario Piccolino:

“L’arresto del presunto killer dell’avvocato e blogger Mario Piccolino da parte della Polizia, pur allontanando l’’ipotesi di un delitto maturato negli ambienti della criminalità organizzata, non deve portare nessuno a negare il fatto che la nostra provincia – ed il sud pontino in particolare – rappresenti un terreno in cui i clan di varia natura hanno radicato i propri interessi e vantino solidi appoggi.

Alla luce delle notizie emerse dopo l’arresto, appare chiaro che si tratta di un fatto personale, molto più simile alla vicenda di Milano con gli spari in Tribunale del 9 aprile scorso – in cui morirono tre persone tra cui un giudice ed un avvocato – che non ad una dimostrazione di forza da parte delle mafie. Nessuno, però, può permettersi di negare i fenomeni criminali: è uno spettacolo che pensavamo archiviato e che, purtroppo, si ripete ancora oggi, portato avanti da chi fa finta di dimenticare che ci sono interessi forti, soprattutto nel campo dell’edilizia e dell’urbanistica, su cui personaggi di dubbia provenienza hanno messo gli occhi da anni. La Regione Lazio non smetterà mai di adoperarsi, per quanto di propria competenza, sui temi della legalità e della lotta alla criminalità, anche oggi che su Formia arriva una sorta di sentenza che, riportando l’esecuzione di un delitto nell’alveo di una lite personale, assolve la mafia.

Dobbiamo essere sempre intransigenti, perché è dalla negazione che si alimentano certi odiosi fenomeni. Se una intera città, con il sostegno di tanti altri altri sindaci e rappresentanti istituzionali, si è mobilitata
dopo il delitto chiedendo attenzione e tutela contro la criminalità organizzata, questo ha un significato che non può essere ignorato. Esiste una paura che emerge dinanzi ad un delitto non solo come risposta emotiva,
ma nel convincimento che in quel tessuto economico e sociale esista una pericolosa presenza. Negarlo è pericoloso“.