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Gaeta, città delle “case sfitte”: una riflessione sulla crisi abitativa

GAETA – Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di una cittadina di Gaeta che denuncia una situazione critica e sempre più insostenibile: la carenza di appartamenti in affitto annuale e il predominio degli affitti brevi e stagionali. Una realtà che sta incidendo profondamente sulla struttura demografica della città.

Durante un recente Consiglio Comunale, l’Assessore all’Ambiente, Dott. Luca Gallinaro, ha sollevato un dato preoccupante: “Gaeta è una città con una elevatissima ricettività extralberghiera, di cui il 50% è abusivo.” Questo fenomeno, legato all’esplosione degli affitti brevi, ha però un effetto collaterale devastante: l’assenza di case disponibili per i residenti.

Un calo demografico allarmante

La situazione è ormai evidente: i giovani di Gaeta non riescono a trovare abitazioni accessibili e molti nuclei familiari sono costretti a lasciare la città, trasferendosi nei comuni limitrofi. La scelta di molti proprietari di case di destinare le loro proprietà esclusivamente agli affitti brevi, spesso più redditizi, ha creato un mercato immobiliare altamente discriminatorio nei confronti dei residenti.

Secondo la segnalazione, in ogni angolo della città si trovano appartamenti disabitati per gran parte dell’anno, serrande abbassate e immobili trasformati in strutture ricettive temporanee. Si parla di “bassi” e “stalle” riadattati per ospitare turisti, in un contesto che privilegia il profitto immediato rispetto al benessere della comunità locale.

La richiesta di intervento pubblico

L’appello dei cittadini è chiaro: il Comune deve intervenire con urgenza per regolamentare il mercato degli affitti. Tra le proposte avanzate, emergono:

  • L’introduzione di incentivi o agevolazioni fiscali per i proprietari che scelgano di affittare annualmente ai residenti.
  • L’obbligo di destinare una quota minima di immobili agli affitti a lungo termine.
  • Maggiore controllo sugli affitti brevi, con verifiche sulla regolarità amministrativa (incluso il possesso del CIN).

Altri Comuni italiani si sono già attivati per affrontare situazioni simili, cercando di contrastare lo svuotamento dei centri cittadini e incentivare la residenzialità. A Gaeta, tuttavia, sembra mancare una strategia chiara.

Un futuro a rischio per la comunità

La mancanza di abitazioni accessibili sta trasformando la città in un luogo sempre meno vivibile per i suoi abitanti storici. Si pone una domanda cruciale: fino a che punto il diritto di proprietà può prevalere sul diritto all’abitazione? La situazione attuale rischia di generare una vera e propria emigrazione forzata, privando Gaeta della sua identità locale.

È tempo che l’Amministrazione Comunale prenda sul serio questa emergenza, adottando misure concrete per fermare la spirale di degrado abitativo e sociale. I cittadini chiedono risposte e, soprattutto, azioni. Gaeta non può permettersi di diventare una “città delle case chiuse” a discapito dei suoi stessi abitanti.