Gaeta / Lavori sul lungomare in zona Peschiera, tutte le incongruenze

GAETA – Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale ha inaugurato un tratto di marciapiede con annessa pista ciclabile sul Lungomare Caboto, In zona Peschiera. Il consigliere comunale del partito democratico Emiliano Scinicariello, elenca una serie di incongruenze che vanno dagli aspetti progettuali, a quelli della fruibilità. Sorprendono infine i costi dell’opera, lievitati del 100%. Di seguito la nota di Scinicariello. “Se non mi ritenessi persona responsabile e non rappresentassi una forza politica altrettanto responsabile verso la Città ed i Cittadini tutti, potrei limitarmi ad ironizzare sulla recente inaugurazione di qualche metro di marciapiede, anzi di pista ciclo-pedonale, sul lungomare in località Peschiera. Ed argomenti per l’ironia ce ne sarebbero, eccome!

Ad esempio, la consueta parata di autorità civili, militari e religiose, immancabili in queste occasioni, ma totale assenza di cittadinanza al seguito, con le telecamere “di casa” a riprendere il duo Leccese-Mitrano che con parole di giubilo parlano di “restyling” del nostro territorio. E non stiamo parlando di un’opera faraonica che cambia i destini della città, piuttosto di qualche decina di metri di marciapiede. Sarebbe comico già questo, se non si rendesse necessaria qualche seria considerazione su questi lavori, sul loro iter e sul loro costo.

Parto da una considerazione sulla soluzione progettuale e sulla scelta del percorso promiscuo pedonale e ciclabile. Chi ha progettato questa roba non è di Gaeta, evidentemente, e non vive a Gaeta. Perché questa zona si caratterizza, da sempre, per lo stazionamento degli operatori della pesca, sia durante le ore di lavoro ma anche durante i momenti del relax, e questo mal si concilia con la scelta bizzarra di privilegiare gli utenti in bicicletta. Una valutazione progettuale che non ha alcuna ragione d’essere, considerata la prevalente destinazione di quel tratto di marciapiede, posto a ridosso del molo pescherecci, e quindi impegnato soprattutto nelle ore pomeridiane e serali dalle maestranze e dai tanti cittadini che notoriamente frequentano quella zona. A ciò si aggiunga, poi, che le nuove alberature, inizialmente escluse dal progetto originario, essendo ubicate fuori della sede pedonale-ciclabile, sono scarsamente funzionali allo scopo di ombreggiare l’area.

La considerazione più preoccupata la faccio in merito alla sicurezza, l’aspetto decisamente più importante. Generalmente si sceglie di adottare percorsi ciclopedonali per realizzare itinerari lungo la viabilità extraurbana, cioè nei casi in cui non sia presente un elevato flusso di pedoni e dove non si creano conflitti tra i diversi utenti del percorso. In ambito urbano, come nel caso della zona Peschiera invece, la presenza di pedoni e bici genera evidenti conflitti tra i pedoni, l’utenza più “fragile”, e chi va in bici. Ora, se la quasi totalità del marciapiede risulta impegnato dalla pista ciclabile, possiamo ben immaginare di quali siano le reali condizioni di sicurezza e di tutela per i pedoni che impegneranno il marciapiede. Insomma, la ciclopedonale nessuna città “normale” l’avrebbe progettata in un’area simile; ma serviva normalità, appunto.

Resta poi l’aspetto procedurale ed economico, cosa della quale mi sono occupato fin dal giugno 2022, quando venne inaugurato il primo tratto di lungomare Caboto, in prossimità del centro città. Ripercorro brevemente la storia di un progetto diviso incomprensibilmente in lotti funzionali (per un unico marciapiede? Bah!), con somme accertate in bilancio senza che ve ne fosse alcuna certezza, affidato ad una società senza che vi fosse copertura finanziaria, e il risultato si è visto: siamo nel corso del 4° anno di esecuzione dell’opera e un banale marciapiede è ben lungi dall’essere completato. Nel caso specifico di questo “lotto 1”, evidenziai all’epoca dell’approvazione del progetto in Giunta con delibera n. 251/2023, come l’intervento interessasse solo un breve tratto del marciapiede antistante il molo pescherecci, lasciando un’ampia zona (oltre la metà del marciapiede) ancora da definire. E mi chiesi perché, dopo la bizzarria dell’esecuzione del “lotto 4” e del “lotto 3” (si partì dalla fine e non dall’inizio…) non si proseguisse, per logica, con il “lotto 2” ma si intendesse fare un salto al “lotto 1”. La risposta alla mia domanda si celava nel presupposto: la logica, assente in questo caso.

Chiudo l’elenco delle mie perplessità con l’aspetto finanziario: rispetto al progetto iniziale, approvato con Delibera di Giunta n. 125/2021, i costi sono lievitati oltre il 100%, visto che per il “1° lotto funzionale” (dal molo Agip fino all’incirca al chiosco/bar esistente) e quindi per tutto il tratto antistante il molo peschereccio, inizialmente era stato stimato un costo di 300.000,00 euro, mentre il progetto attuale, che ha interessato solo la metà del “1° lotto funzionale”, è costato ben 350.000 euro!
Come tante altre opere pubbliche fatte in questi ultimi 13 anni dal duo Mitrano-Leccese, anche questa si caratterizza per: 1) scelte progettuali discutibili, se solo si coinvolgessero tecnici di Gaeta ciò forse non accadrebbe; 2) tempi biblici per il completamento di opere tutt’altro che faraoniche; 3) costi che stranamente lievitano durante l’esecuzione delle opere.
Non resta che fare i complimenti, questi sì ironici, ai due sindaci ed agli assessori ai lavori pubblici che si sono succeduti in questi anni