Minturno / Concorso a Roccamonfina: chiuse le indagini, avvisi della Procura per funzionari e membri della commissione

MINTURNO – La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha notificato gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari agli indagati coinvolti nell’inchiesta sul concorso pubblico indetto dal Comune di Roccamonfina nel 2023. L’indagine, coordinata dai Carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca, ruota attorno a presunte irregolarità nelle procedure concorsuali, con l’ipotesi che alcuni candidati abbiano ricevuto in anticipo informazioni riservate utili al superamento della prova pre-selettiva.

Le accuse formalizzate sono pesanti: falso ideologico commesso da pubblico ufficiale e rivelazione di segreto d’ufficio.

Tra gli indagati figurano quattro funzionari pubblici, tra cui nomi di rilievo all’interno della macchina amministrativa locale: Francescopaolo D’Elia, 53 anni, presidente della commissione esaminatrice, ex assessore alle Attività Produttive del Comune di Formia (giunta Bartolomeo), già dirigente presso i Comuni di Roccamonfina e Minturno, attualmente segretario generale del Comune di Roccamonfina; Elisabeth Simeone, 50 anni, segretaria della commissione, in servizio presso l’ufficio del protocollo e dell’ufficio del sindaco Carlo Montefusco; Umberto Palmieri, 46 anni, commercialista, impiegato con funzioni di supporto nell’area finanziaria del Comune.

L’inchiesta trae origine da una serie di denunce presentate da candidati esclusi dalla graduatoria, nonostante – a loro dire – possedessero tutti i requisiti richiesti. Le segnalazioni hanno spinto gli inquirenti ad approfondire la regolarità del concorso per “contabile amministrativo” bandito a febbraio 2023 dal Comune.

Il nodo dell’indagine è rappresentato dal sospetto che i test utilizzati per la prova preselettiva, redatti da una società informatica, siano stati trasmessi in anticipo ad alcuni candidati, che poi sono risultati idonei. Un comportamento che, se confermato, getterebbe gravi ombre sull’imparzialità della selezione pubblica.

Il caso è salito alla ribalta nel luglio 2023, quando i Carabinieri si presentarono anche nella sede del Comune di Minturno alla ricerca di documentazione utile. È infatti emerso che nella commissione giudicatrice erano presenti anche dipendenti del Comune di Minturno, tra cui lo stesso D’Elia.

La chiusura delle indagini rappresenta ora un passaggio cruciale: agli indagati è stato notificato l’avviso, con possibilità di presentare memorie difensive o chiedere un interrogatorio. Dopodiché, la Procura valuterà se procedere con la richiesta di rinvio a giudizio.

La vicenda ha già generato profondo imbarazzo negli ambienti istituzionali e rischia di avere ripercussioni politiche e amministrative, anche alla luce del coinvolgimento di figure di primo piano nei Comuni coinvolti. I cittadini attendono ora chiarezza su un concorso che, almeno nelle intenzioni, avrebbe dovuto garantire meritocrazia e trasparenza.