FORMIA – L’accusa era sostanzialmente grave: avrebbe falsificato il memoriale della caserma per fare risultare di avere lui, quale Comandante della Stazione dei Carabinieri di Formia, e alcuni militari sotto ordinati dell’Arma di aver lavorato di più rispetto al servizio realmente effettuato e dunque truffare lo stato per la miseria di poco meno di mille euro. “Il fatto non sussiste” con questa formula il Tribunale militare di Roma ha assolto, dopo un ingiusto calvario di tre anni, l’ex ed apprezzato comandante della Stazione di Formia Mario Esposito. Il luogotenente è stato imputato sinora per truffa militare aggravata in continuazione e a metterlo nei guai era stato l’ex comandante della stessa Compagnia di Formia, il maggiore Michele Pascale orami in servizio a Roma che, a seguito di una confidenza risultata poi totalmente infondata resagli da un militare e dopo avere esaminato il sistema di videosorveglianza della stessa Caserma, accusò Esposito di aver inserito nel memoriale della Stazione orari di lavoro non reali rispetto a quelli effettivamente svolti in quattro giornate: il 12, il 13, il 23, il 24 ed il 27 giugno 2022.
La vicenda processuale ha avuto subito una piega diversa rispetto a quella ipotizzata dalla Procura. Nel senso che la posizione dei sei Carabinieri inizialmente indagati col comandante Mario Esposito per l’analogo reato venne archiviata per insussistenza del dolo dal Gip del Tribunale Militare di Roma. Il sostituto procuratore Eugenio Alberto Stancanelli aveva firmato invece la richiesta di rinvio a giudizio per Esposito che, accolta dal Gup riducendo a tre i militari sottoposti che avrebbe ottenuto l’ingiusto profitto dal comandante Mario Esposito, si è concretizzata mercoledì con una dura requisitoria e, più precisamente, con la richiesta per il luogotenente ad anni uno e mesi quattro di reclusione, pena sospesa.
A far pendere l’ago della bilancia a favore di Esposito (la sentenza di assoluzione è stata emessa dal Tribunale militare di Roma presieduto dal dott. Stefano Palazzi) è stata la sua difesa rappresentata dall’avvocato Luca Scipione. Ha innanzitutto evidenziato l’anomalia di un processo che aveva visto imputati il comandante della stazione di Formia dell’Arma per aver arrecato ingiusti profitti a tre militari prosciolti per i medesimi fatti per il sussistenza del dolo. Con Esposito, dunque, che non aveva alcun interesse a favorire i suoi tre sottoposti. A riguardo l’avvocato Scipione ha sottolineato che le modalità di inserimento degli orari di straordinario dei tre militari avvenivano, come provato nel corso dell’istruttoria durante il processo, attraverso indicazioni dirette da parte degli stessi interessati cosicché eventuali errori non potevano sicuramente essere tali da configurare una truffa.
Per quanto concerne invece le contestazioni dei mancati servizi da parte del comandante Esposito, oltre ad essere stata evidenziata la generica inconsistenza di una truffa riferita a quattro giorni lavorativi e a poche centinaia di euro “a fronte di un servizio espletato per oltre 35 anni in modo irreprensibile”, è stata smontata radicalmente l’affidabilità probatoria dei video estrapolati dal sistema di videosorveglianza della caserma da parte del maggiore Pascale e utilizzati come prova a carico. In particolare, è stata contestata l’affidabilità degli orari impressi sui video, attraverso i quali il maggiore Pasquale contestò ad Esposito i mancati servizi ed un ingiustificato allontanamento dalla caserma. Nel contempo è stato sottolineato come un servizio, contestato come non prestato, fosse stato inserito nel memoriale della caserma a sua totale insaputa per incastrarlo quando il comandante Esposito era in ospedale a Gaeta per effettuare una visita medica.
Durante il dibattimento sono stati sentiti il medico che visitò Esposito (mentre qualcuno, alla stessa ora, inseriva orari falsi sul suo servizio e su quello di altri militari nel memoriale gestito dal comandante Esposito) e l’ex dirigente del commissariato di Polizia di Formia, Aurelio Metelli. Era il responsabile dell’ordine pubblico il 23 ed il 24 giugno 2022 quando erano in corso i festeggiamenti patronali in onore di San Giovanni Battista. E quei Carabinieri che avrebbero truffato lo stato complessivamente per 256, 11 euro, 57,78 euro, 248,45 euro, 162,89 euro, 48,43 euro e ancora 48,43 euro erano con lui a lavorare. Resta il fatto che il luogotenente Esposito nel 2023, prima della meritata pensione, in occasione della richiesta di rinvio a giudizio fu costretto a lasciare l’incarico di comandante della Stazione dei Carabinieri di Formia. La sentenza del Tribunale Militare di Roma presieduto dal dott. Stefano Palazzi ha evidenziato che fu un torto subito e le ragioni, a distanza di anni, sono rimaste ignote.