Il “Fondifilmfestival – Riviera d’Ulisse, giunto alla sua partecipata 24° (la conferma è arrivata dall’applaudita conferenza giovedì di uno dei monumenti del cinema italiano, il regista Marco Bellocchio), celebra quest’anno un’importante operazione di recupero e valorizzazione cinematografica. Sarà proiettata la copia restaurata di “Lo sgarro” (1962), il film diretto da Silvio Siano e supervisionato dal fondano Giuseppe De Santis. L’evento, molto atteso, è in programma sabato 20 settembre alle 21 presso la sala Lizzani. Quella di Fondi sarà la seconda proiezione nazionale del film restaurato, dopo l’anteprima nel giugno scorso al festival “Cinema Ritrovato” di Bologna. Alla sua uscita, “Lo sgarro” venne immediatamente accostato a “La sfida” di Francesco Rosi per l’analogia tematica – la denuncia della camorra – e il comune contesto dell’hinterland rurale napoletano, lontano dai cliché su Napoli imposti dal cinema dell’epoca. Ambientato tra Palma Campania, Nola e Gragnano, il film di Siano restituisce un ritratto cupo e realistico del potere camorristico nei mercati agricoli, con una tensione civile e narrativa che lo rende ancora oggi di sorprendente attualità.
Protagonista del film – prodotto da un altro fondano, Giovanni Addessi – è Gerard Blain, attore francese già volto del cinema della Nouvelle Vague. Accanto a lui, Charles Vanel, Gordana Miletic, Saro Urzì e Luisa Conte arricchiscono un cast di altissimo livello. La proiezione sarà preceduta da un incontro con l’attrice Gordana Miletic, lo storico del cinema Paolo Speranza, l’autore televisivo Leopoldo Siano (figlio del regista) e il ricercatore Giuseppe Luciano Cuomo, a cui in particolare si deve l’impulso al restauro del film. Nel corso dell’incontro saranno proiettati rari documenti fotografici e video, che documentano la realizzazione del film. Sebbene Giuseppe De Santis abbia scelto di mantenere un profilo discreto, la sua influenza sul film è evidente e documentata: dalla presenza sul set alla costruzione drammaturgica, passando per il ritmo e la cifra stilistica che richiama il western rurale, “Lo sgarro” rappresenta un raro esempio di cinema militante in un’epoca in cui la denuncia sociale stava lentamente scomparendo dal panorama italiano.
Il restauro è stato possibile grazie al lavoro congiunto di Giuseppe Luciano Cuomo (“Quaderni di Cinemasud”), Paolo Martinelli (Broadmedia Service), Leopoldo e Cristiana Siano (figli del regista), e alla preziosa documentazione offerta da studiosi e ricercatori come Pasquale Gerardo Santella, Savino Carrella, Giuseppe Di Massa e Pasquale Donnarumma. La proiezione al “Fondifilmfestival” 2025 è considerata come un atto dovuto di memoria e di riconoscimento per un’opera che, con forza espressiva e rigore civile, si inserisce a pieno titolo nella storia del cinema italiano. Si preannuncia, dunque, un appuntamento imperdibile per gli appassionati, gli studiosi e per tutti coloro che desiderano riscoprire un’opera potente, attuale, e profondamente radicata nel nostro patrimonio culturale. Per conto della manifestazione che ha preso il via agli inizi di agosto a Terracina e poi è proseguita a Sperlonga l’associazione Giuseppe De Santis ha partecipato all’avviso pubblico “Lazio Terra di Cinema” della Regione Lazio ed è in attesa di conoscere l’esito dell’istanza. Allo stato attuale, l’iniziativa si avvale del patrocinio e del contributo dei Comuni (appunto) di Terracina, Sperlonga e Fondi, del patrocinio di Ente Parco Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, Ente Parco Regionale Riviera di Ulisse, Fondazione Città di Terracina e della collaborazione di direzione Regionale Musei Nazionali Lazio e Gruppo Asperger Lazio ODV. Main sponsor: Banca Popolare di Fondi, ICOEL, GIS – Grassi Industrial Services. Tutte le iniziative del festival sono come sempre a ingresso gratuito.
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