MINTURNO – È tornato nel pomeriggio di mercoledì nella sua abitazione di Minturno Italo L.R., il 41 enne pregiudicato inizialmente venne arrestato nel 2020 nell’ambito di una delle più importanti operazioni anti droga, “Touch & Go”, mai compiute sul territorio. L’uomo è stato condannato a due anni e rimesso in libertà dai giudice della prima sezione della Corte d’appello di Napoli in relazione ad un’altra vicenda che l’ha visto coinvolto e sempre per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Finito di nuovo in manette per l’analogo reato nella primavera 2022, Italo L.R. ottenne i domiciliari in un’abitazione in cui conviveva con la compagna nel centro storico di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta.
Nel gennaio 2023 i Carabinieri effettuarono una mirata perquisizione e rinvennero al 41enne di Minturno 90 grammi di cocaina e 60 di hashish. Secondo gli inquirenti Italo L.R. avrebbe continuato a spacciare seppur a domicilio nonostante le disavventure che l’aveva visto coinvolto in precedenza. In quest’ottica il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere fu assai severo: condannò L.R. a sei anni e mezzo di carcere con l’aggravante della recidiva e reiterata condotta compiuta entro i primi cinque anni dall’arresto di “Touch & Go” quando gli venne riconosciuta l’aggravante dell’associazione a delinquere finalizzata alla detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Mercoledì c’è stata la svolta in questa vicenda: Italo L.R,., difeso dall’avvocato Gianni Bove, è comparso davanti i giudici della Corte d’Appello che, nonostante la requisitoria del Procuratore generale che aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado, ha condannato l’uomo a due anni di carcere che di fatto aveva quasi finito di scontare nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Per l’uomo si sono aperte le porte del penitenziario del centro sammaritano e ha potuto fare ritorno, senza alcun vincolo, presso la sua abitazione di Minturno. Per lui la difesa dell’avvocato Gianni Bove è stata la seguente: la droga sequestrata nel gennaio 2023 aveva un’esclusiva finalità, quella dell’uso personale, anche se i quantitativi rinvenuti avevano fatto ipotizzare il contrario.