LATINA – Emergono altri, interessanti e curiosi aspetti dalla richiesta con cui i Sostituti Procuratori Martina Taglione e Antonio Sgarrella hanno chiesto i domiciliari per il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Enrico Tiero con l’ipotesi accusatoria, assai grave, di corruzione. L’esponente di Fdi, da cui si è autosospeso, si era molto prodigato con i vertici e la proprietà della clinica privata convenzionata Icot di Latina per la stabilizzazione, con un ruolo impiegatizio, di sua figlia e per l’aumento del budget regionale per alcune prestazioni specialistiche e di diverse decine di posti letto.
L’esponente di Fdi è stato costretto a circoscrivere il malessere dei vertici aziendali del gruppo Giomi (da cui dipende la struttura sanitaria della via Pontina) perché dopo aver assunto a tempo indeterminato la figlia di Tiero, erano soliti lamentarsi con il padre per le troppe ed ingiustificate assenze della ragazza. E non era tardata ad arrivare un consiglio: “Falle prendere la malattia, ma non può fare così…Non viene e te lo dice due minuti prima”. Enrico Tiero – secondo le indagini di Carabinieri e Guardia di Finanza – si sarebbe reso conto che la situazione della figlia gli stava sfuggendo di mano e nel giugno 2023 (le elezioni regionali c’erano state il 12 ed il 13 febbraio precedenti), a pochi giorni dalla scadenza del contratto determinato iniziato due anni prima, ha cercato di convincere la figlia ad assumere una condotta più corretta avendo un posto di lavoro “sotto casa”.
Secondo la Procura Tiero si rende conto che il comportamento della figlia non era dei migliori e contestualmente si intensificarono i contatti con il gruppo Giomi per ottenere – cosa poi avvenuta con il coinvolgimento attraverso un incontro con il responsabile della direzione sanità della Regione Lazio – un incremento dei posti letto convenzionati. L’assenteismo della figlia di Tiero era diventato un fenomeno preoccupante (nonostante il suo fosse stato l’unico contratto indeterminato ad essere stato formalizzato) ma la Regione, approvando il programma della rete ospedaliera, concedeva alla clinica privata di Latina i posti letto (29 di medicina generale e 20 di lunga degenza) richiesti a Tiero.
In base alle risultanze investigative di Carabinieri e Guardia di Finanza una giovane “segnalata” ad un imprenditore titolare di un gruppo di supermercati del marchio Conad non avrebbe fatto fare una bella figura a Tiero relativamente alla sua igiene in occasione di un colloquio finalizzato ad ottenere un contratto di lavoro. “Si è presentata con i capelli sporchi, senza un minimo di cura, le mani distrutte. Almeno l’igiene no… La pulizia per noi è fondamentale” aveva detto la responsabile dell’ufficio assunzioni della catena di supermercati ad un imbarazzato Tiero al quale, facendo necessità virtù, ha rinnovato ugualmente la richiesta dell’assunzione della giovane di Latina.
Capitolo rifiuti. Non poteva non mancare nella richiesta di arresto di Tiero, accusato di aver favorito un’impresa del reatino, la Innova, con un impegno di quasi mezzo milione di euro dell’Asl sabina che revocò quel pagamento dopo che un dirigente della società incaricata si era complimentato con Tiero di aver fatto “un colpo da maestro”.
Tiero era monitorato da cimici, telecamere e trojans e gli inquirenti il 3 luglio di due anni fa intercettano un banale litigio tra il neo consigliere regionale di Fdi e la moglie. In dialetto, tradendo un palese nervosismo, accusa la donna di aver preso 50 euro da una tasca. Subito si corregge: “Hai preso 100 euro, 50 da una tasca e 50 dall’altra”