GAETA, Castello Angioino – Con buoni riscontri di partecipazione (e non solo) si è chiusa la seconda edizione della Fiera Internazionale dell’Ergonomia dei Cammini al Castello Angioino di Gaeta che, ospitata dalla “Scire”(Società e Cultura in Relazione) dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, ha concluso una positiva due giorni inaugurata a Cassino presso la sede dell’Historiale. La fiera è stata patrocinata dalla Regione Lazio ma anche dall’università, da diverse Anci regionali, associazioni, da Confindustria e da diverse imprese del settore. I comuni di Cassino e di Gaeta e la segreteria delle associazioni dei Comuni a cui le due città appartengono, rispettivamente il Seraf (per la provincia di Frosinone) ed il Seral (per Latina), hanno organizzato il programma e l’accoglienza. La Banca popolare del Cassinate, insieme alla società italiana di ergonomia (Sie) e all’Associazione dei Laureati dell’Unicas, oltre alla Regione Lazio, hanno contribuito a sostenere le spese per la sua realizzazione.
A Gaeta, a dare il benvenuto agli ospiti è stato l’Arcivescovo. Monsignor Luigi Vari. Ha sottolineato la caratteristica storica e motivazionale dei Cammini religiosi mentre il sindaco di Gaeta, Cristian Leccese ha evidenziato l’opportunità di promozione del patrimonio territoriale che una Fiera come questa sui Cammini consente di attivare. “Fortunatamente abbiamo diversi Cammini che attraversano il territorio compreso tra Cassino e Gaeta e tutti di notevole valore, alcuni esistenti, ma certamente migliorabili, ed altri allo studio, che contiamo di sviluppare progressivamente, anche grazie al nostro comune apprendimento su questa materia. Ciò può incrementare il “Turismo lento”, in periodi diversi da quelli estivi e a tutto favore dei borghi interni dell’intero territorio del basso Lazio”. Questa osservazione è stata ripresa dal sindaco di Roccasecca dei Volsci, nonché Presidente dell’Associazione dei Comuni aderenti al Seral, Barbara Petroni. Si è subito impegnata nel chiamare a raccolta tutti i Comuni dell’Associazione per ottimizzare, tutti insieme, i Cammini esistenti e progettare quelli futuri. Avendo sposato la logica della formazione-intervento, la Fiera è stata organizzata infatti come un luogo dove allargare reti di collaborazione, definire accordi, convenire su processi di miglioramento da attivare tra gli attori maggiormente interessati, lasciando ad altre Fiere note il compito di presentare i risultati dei Cammini attivati e il vantaggio economico che essi determinano. 
Tra i vari relatori che hanno partecipato all’incontro c’erano i rappresentanti dei due più importanti Cammini del mondo: Francisco Singul, per il Cammino di Santiago de Compostela, e Francesco Ferrari, per l’Associazione Europea delle Vie Francigene. La fiera si è rivelata dunque un’ottima occasione per convenire su alcune iniziative da sviluppare a seguito dell’accordo stipulato quest’anno tra la Regione Lazio e la struttura Galiziana che gestisce il Cammino di Santiago. La presenza dell’avvocato Civita Di Russo, Vicecapo di Gabinetto del Presidente della Regione Francesco Rocca, che ha voluto fermamente questo accordo, è stata una dimostrazione concreta della validità del contesto creato dalla Fiera per approfondimenti di questo tipo. Ai convegni della mattina hanno partecipato anche due gruppi di studenti degli istituti scolastici del Fermi e del Caboto.
“Proprio al Caboto- ha ricordato il professor Renato Di Gregorio – “è cominciato, dieci anni fa, il nostro impegno nel costruire Cammini! Qui effettuammo, nel 2014, il primo programma di formazione-intervento. S’intitolò “Accompagna” e fu destinato a giovani del territorio che all’epoca avevano scelto di operare per lo sviluppo dei Cammini”. A quel programma seguirono i Master per Animatori degli Itinerari culturali Europei per i giovani laziali e pugliesi. Parallelamente partì il programma, finanziato dalla Regione Lazio, grazie al quale fu definito, insieme al Gruppo dei dodici e ai tecnici dei Comuni, da Monte San Biagio fino a Castelforte, il tracciato della Francigena nel Sud, poi accreditata dalla Regione e dal Consiglio d’Europa. Il progetto fu intitolato “Appia Latina”. Tra i Cammini ci sono anche gli Itinerari Culturali Europei: sono quelli che attraversano almeno tre Paesi, sono stati approvati dal Consiglio d’Europa e puntano a accrescere l’integrazione europea e la condivisione dei valori europei.

Almeno quattro di loro attraversano il territorio dove si svolge la Fiera. Sono la Francigena nel Sud, la Via degli Ulivi, la Rotta di Enea e la Liberation Route Europe. Tutto ciò ha confermato l’indovinata validità della scelta del luogo (Cassino-Gaeta) per organizzare la Fiera proprio tra queste due città. Riprendendo le indicazioni del Regolamento dell’”Ape” del Consiglio d’Europa a cui gli Itinerari fanno riferimento, nel corso del dibattito si è convenuto di progettare occasioni di scambio tra studenti dei Paesi attraversati dai quattro Cammini, a partire da quelli presenti alla Fiera. Considerata poi la presenza in loco del “Caboto”, è stata formulata l’ipotesi che Gaeta possa diventare il luogo dove la Fiera svolga un focus proprio sugli itinerari culturali europei che passano per mare: Rotta di Enea, Rotta dei Fenici, prossima Rotta dei Focei. Anche per questi “Cammini”, però, vanno migliorati alcuni aspetti che li caratterizzano: le rotte, l’accoglienza nei porti, le imbarcazioni da usare, i pericoli da evitare, l’assistenza da garantire, gli accompagnatori da formare. Queste sono aree di competenza proprie dell’Istituto. Ciò consentirebbe agli studenti del “Caboto” di specializzarsi in Ergonomia del Territorio e sostenere poi l’esame per ottenere la qualifica fissata dalla norma dell’UNI 11.934 del 2024, di Ergonomo del Territorio.
La lettura, infine, della legge che la Regione Marche ha approvato e pubblicato circa l’uso dell’Ergonomia per favorire lo sviluppo regionale è andata ad aggiungersi alla presentazione fatta da Ilenia Cardogna della Regione Lazio e da Valeria Varlese per la Regione Emilia-Romagna. Hanno illustrato in occasione della fiera le politiche regionali al riguardo, a dimostrazione che oramai sono proprio le Regioni a prendersi carico dello sviluppo dei Cammini e della loro regolamentazione. Il lavoro effettuato nel pomeriggio da tutti i relatori intervenuti ha consentito di disegnare un quadro di ricerca e innovazione di grande spessore scientifico a disposizione della comunità e che il confronto degli approcci e delle conoscenze di base rende particolarmente proficuo. Viene così anche confermata l’essenza dell’Ergonomia che fa dell’interdisciplinarietà la chiave di volta per interpretare i fenomeni complessi e trovare soluzioni condivise a tutto vantaggio di tutti. Nessuno escluso.
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