LATINA, Caso Tiero – Ad Enrico Tiero non possono essere revocati gli arresti domiciliari perché, in caso contrario, potrebbe reiterare il reato o inquinare le prove. Le motivazioni specifiche saranno depositate entro i prossimi 45 giorni ma il Riesame di Roma potrebbe essere ricorso a questi due elementi per confermare la misura cautelare che, richiesta con l’ipotesi accusatoria di corruzione dai sostituti procuratori Martina Taglione e Antonio Sgarrella, è stata disposta e notificata il 18 ottobre scorso dal Gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario. Nell’ultimo giorno a loro disposizione, i giudici del Riesame hanno comunicato di aver respinto il ricorso presentato e discusso giovedì scorso dai legali di Tiero, gli avvocati Angelo Fiore e Pasquale Cardillo Cupo. I due difensori hanno messo in evidenza come il provvedimento cautelare del Gip non mettesse affatto in discussione l’inquinamento delle prove o la reiterazione del reato condensato in quattro capi d’imputazione. In più hanno sollecitato l’annullamento della misura restrittiva adducendo l’inutilizzabilità delle intercettazioni per la presunta mancata autorizzazione per l’utilizzo da parte dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di un trojan con cui state, appunto, captate le conversazioni di Tiero di cui è stata rimarcata anche la loro completa trascrizione. Questa autorizzazione esiste e i due pm inquirenti l’avevano prodotta al Riesame nello stesso giorno in cui era stato discusso il ricorso difensivo di Tiero. I suoi legali, intanto, hanno preannunciato ricorso per Cassazione – che si pronuncerebbe agli inizi del 2026 – ma dovranno attendere, appunto, 45 giorni per conoscere le motivazioni con cui il Riesame ha negato la libertà a Tiero. E’ accusato dalla Procura di aver preteso da un imprenditore 6000 euro da destinare al tesseramento di Fratelli d’Italia e posti di lavoro in una clinica sanitaria privata e in una catena di supermercati di Latina. Tiero – sempre secondo la Procura – sarebbe stato un protagonista di un patto corruttivo che, alimentato dalla sua importante funzione pubblica iniziata con l’elezione alle regionali del 12 e 13 febbraio 2023, sarebbe stato caratterizzato da un “inquinamento” permanentemente “asservito agli interessi di grandi imprenditori del territorio”. Per il consigliere regionale di Fdi, partito da cui si è autosospeso dopo aver appreso di questa inchiesta a suo carico, inizia ora la procedura per la sua sostituzione temporanea – valida sino a quando saranno in vigore le esigenze cautelari – nel consiglio della Pisana. Dagli ambienti difensivi è trapelato l’orientamento circa la volontà di Tiero di restare in sella e, dunque, di non dimettersi confidando nell’apporto della Suprema Corte. Le minoranze alla Regione Lazio hanno sollecitato il passo di lato di Tiero per il quale va applicata la legge Severino, dunque la sua sostituzione temporanea dall’incarico sino a quando sarà ai domiciliari. In preallarme c’è la prima dei non eletti di Fratelli d’Italia alle regionali del 2023, la terracinese e neo presidente del parco nazionale del Circeo, Emanuela Zappone o il coordinatore comunale di Minturno di Fdi Vincenzo Fedele. Si tratta di una procedura tecnicamente farraginosa che vedrà coinvolti diverse istituzioni: il Viminale, la Prefettura di Roma e poi il consiglio regionale che dovrà prendere atto della decisione del Riesame di confermare i domiciliari per Tiero. Le stesse minoranze della Pisana, oltre alla ricostituzione del plenum della Pisana, hanno chiesto che il consigliere regionale ormai ex Fdi venga sostituita alla presidenza dell’importante commissione consiliara Sviluppo Economico ed attività Produttive che non si riunisce ormai da quasi un mese. Tiero potrebbe essere rimpiazzato sempre temporaneamente dal suo vice, il ciociaro Daniele Maura, ma non è escluso che Fdi di Latina chiede la conferma di quella presidenza. E in poule position c’è il consigliere regionale di Cisterna Vittorio Sambucci. Il pronunciamento di lunedì del Riesame potrebbe aiutare a sbrogliare un altro nodo, quello riguardante la futura governance del parco regionale più importante, quello dei Monti Aurunci. L’attuale commissario straordinario è l’ingegner di Gaeta Fiorello Casale che venne proposto all’assessore regionale ai Parchi e al bilancio e, dunque, al presidente della stessa Regione Lazio Francesco Rocca proprio da Tiero. Il governatore nelle ultime settimane ha promosso a presidente tutti i commissari straordinari degli enti Parchi, tranne quello dei Monti Aurunci, che ha visto la conferma del suo direttore (di area Pd ma molto vicino all’assessore regionale al turismo e all’ambiente, l’itrana Elena Palazzo) Giorgio De Marchis ma non della guida politica, l’ingegner Casale. La conferma dei domiciliari a Tiero, infine, pone un pesante interrogativo: che ne sarà della sua componente che in provincia di Latina gli ha garantito alle ultime regionali 16mila preferenze? Resterà in Fdi (come è il caso del gruppo consiliare di Formia che governa il comune con Forza Italia) in attesa che Tiero risolva i suoi problemi giudiziari? O si sposterà all’interno trovando altri punti di interlocutori o abbondonerà gli stessi Fratelli d’Italia? Si tratta di quesiti che interessano gli addetti ai lavori e, fortunatamente, non i magistrati che devono indagare e poi giudicare.