LATINA – Un ampio interesse di pubblico ha accompagnato l’iniziativa promossa dal Partito Democratico di Latina sul tema “L’impatto delle nuove tecnologie e il futuro del lavoro”, un incontro di riflessione e confronto su uno dei nodi centrali per lo sviluppo del territorio e del Paese.
L’occasione è stata anche quella di presentare il libro di Laura Pennacchi, economista, già parlamentare e sottosegretario al Tesoro nei Governi Ciampi e Prodi I, dal titolo “Nonostante Hobbes. Lavoro. Antropologia. Democrazia”.
Nel volume, Pennacchi propone una lettura innovativa del lavoro, mettendo al centro la persona e la sua dimensione comunitaria. L’autrice sottolinea come il lavoro resti un pilastro della democrazia e della qualità della vita, legato alla dignità, ai diritti e alla partecipazione civica.
Il confronto a più voci
L’incontro, introdotto da Serena Cangero della segreteria PD Latina, ha visto la partecipazione di Salvatore La Penna, consigliere regionale del PD, Leonardo Majocchi, consigliere comunale di Latina, Alessandro Corsini, professore ordinario di Macchine a fluido presso l’Università “La Sapienza” di Roma – Polo pontino, Luigi Veltro della UIL nazionale e Antonello Testa, direttore provinciale della CNA.
I relatori hanno discusso del ruolo dell’innovazione tecnologica nel mondo del lavoro, delle sue sfide e delle opportunità per il territorio pontino, in un contesto economico che si avvicina al centenario della città di Latina ma che guarda ancora troppo spesso al passato.
“La grande bugia della fine del lavoro”
Durante il dibattito, Laura Pennacchi ha criticato le visioni che prospettano la “fine del lavoro” o la liberazione dell’uomo da esso attraverso la tecnologia. Al contrario, ha affermato, le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale devono essere considerate strumenti a supporto del lavoro umano, non sostituti.
“Il lavoro è un valore fondante della Repubblica, come recita l’articolo 1 della Costituzione — ha ricordato Pennacchi —. È legato alla persona, alla sua dignità e alla cooperazione tra individui, elementi essenziali per la qualità della democrazia.”
Lavoro, conoscenza e sviluppo territoriale
La riflessione proposta si estende anche alla dimensione europea: un’Europa unita, secondo Pennacchi, deve promuovere uno sviluppo fondato sulla centralità del lavoro e sulla piena e buona occupazione, affrontando insieme le sfide del cambiamento climatico, della transizione tecnologica e del rafforzamento delle infrastrutture sociali ed economiche.
Il PD di Latina ha ribadito la propria contrarietà alle politiche assistenzialiste come il reddito di cittadinanza, giudicato “uno strumento che non offre un futuro formativo né prospettive di buona occupazione”, e ha invece rilanciato la necessità di investire nella conoscenza e nella formazione.
“Abbiamo bisogno di laureati e diplomati altamente qualificati — ha sottolineato il PD Latina —. Il rapporto con l’Università La Sapienza è una leva di sviluppo insostituibile per il Polo pontino. Occorre sostenerne la crescita, ad esempio destinando spazi adeguati ai laboratori di ricerca, come l’ex tabacchificio, invece di strutture poco funzionali alle esigenze universitarie.”
L’incontro ha confermato la volontà del PD di Latina di continuare a lavorare su un modello di sviluppo sostenibile e innovativo, capace di mettere il lavoro e la persona al centro del futuro del territorio.
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