CASSINO, Abbazia di Montecassino – Per la prima volta, e fino al 30 novembre, la biblioteca monastica dell’abbazia benedettina di Monte Cassino è ufficialmente aperta al pubblico. Il visitatore potrà rivivere in prima persona secoli di storia, arte e fede attraverso gli antichi e rari volumi che vi sono conservati. La biblioteca monastica di Monte Cassino custodisce un patrimonio librario di straordinaria importanza, stimato in oltre 80.000 titoli, tra cui più di 1.000 manoscritti medievali, circa 200 incunaboli, migliaia di edizioni rare dei secoli XVI e XVII e un vastissimo archivio di documenti storici che coprono più di mille anni di vita del cenobio e del territorio. È un luogo di studio aperto a ricercatori e studiosi di tutto il mondo, un simbolo della missione benedettina di difesa della cultura e un monumento vivente alla resilienza del sapere attraverso i secoli. La sua storia dimostra come un monastero, oltre a essere un centro spirituale, possa diventare anche un faro di civiltà, capace di illuminare e proteggere il patrimonio intellettuale di intere generazioni.
La durata della visita è di un’ora e mezza, mediante l’accompagnamento di una guida esperta. Il costo del biglietto è di 30 euro a persona. Comprende l’accesso alla biblioteca monastica, ai chiostri, alla cripta ed alla basilica. Non comprende invece il biglietto d’ingresso al museo. Ai fini di una eventuale richiesta di rimborso occorre cancellare la prenotazione, sempre tramite il sito, almeno 24 ore prima della visita programmata. La visita è a numero limitato e l’accesso è consentito esclusivamente prenotando tramite la piattaforma www.getyourguide.it . Non sarà possibile introdurre all’interno dell’abbazia cibo o animali.
La biblioteca monastica dell’abbazia di Monte Cassino è una delle istituzioni culturali più antiche e prestigiose d’Europa, un luogo in cui la storia del monachesimo occidentale si intreccia con la custodia e la trasmissione del sapere. Sin dalla fondazione del monastero da parte di Benedetto da Norcia intorno al 529, i monaci compresero l’importanza dei libri come strumenti di formazione spirituale e intellettuale, e iniziarono a raccogliere e produrre testi che avrebbero esercitato un’influenza decisiva sullo sviluppo culturale dell’Occidente medievale. Già nell’VIII secolo la biblioteca rappresentava un punto di riferimento per la vita intellettuale dell’Italia longobarda, e sotto l’abate Desiderio, nel secolo XI, raggiunse uno dei momenti di massimo splendore, arricchendosi di codici preziosi provenienti da Costantinopoli e dai principali centri culturali europei.

Il cuore dell’attività culturale cassinese era il celebre scriptorium, un ambiente organizzato e disciplinato dove i monaci amanuensi si dedicavano alla copia dei manoscritti secondo criteri di rigore filologico e perfezione formale. Qui vennero trascritte e preservate opere della letteratura latina, della patristica, della liturgia e della scienza antica, contribuendo alla sopravvivenza di testi che senza l’opera dei benedettini sarebbero andati perduti. Si calcola che tra l’XI e il XII secolo lo scriptorium abbia prodotto almeno un migliaio di manoscritti, molti dei quali oggi conservati non solo a Monte Cassino, ma anche in importanti biblioteche europee, come la Biblioteca Apostolica Vaticana, la Biblioteca Nazionale di Parigi e la Staatsbibliothek di Monaco. Tra i volumi più celebri si ricordano il Codex Casinensis del De Institutione Musica di Boezio e il sontuoso Evangelarium miniato dell’epoca di Desiderio, testimonianze della raffinatezza artistica raggiunta dalla scuola cassinese.
Nel Rinascimento e nei secoli successivi la biblioteca continuò ad accrescersi, ampliando le proprie collezioni con manoscritti umanistici, incunaboli, antichi testi giuridici e opere a stampa provenienti da tutta Europa. Nel XVI secolo si contavano già oltre 3.000 volumi, un numero considerevole per un’istituzione monastica dell’epoca. L’accrescimento proseguì nei secoli XVII e XVIII, grazie anche all’interesse degli abati studiosi e alla rete di scambi con altri monasteri benedettini, fino a raggiungere, alla vigilia dell’età contemporanea, un patrimonio stimato in oltre 10.000 tra codici, libri antichi e documenti archivistici.
Per la ricostruzione del periodo storico medievale della comunità locale assume particolare rilevanza il Codex Diplomaticus Cajetanus, pietra miliare nello studio del Ducato di Gaeta e delle sue relazioni con il monastero benedettino. Il Codex Diplomaticus Cajetanus nacque proprio nell’ambito dell’abbazia di Monte Cassino, grazie al lavoro storiografico iniziato nel Settecento dall’archivista dell’Abbazia Erasmo Gattola, a cui contribuirono successivamente Giovanni Battista Federici, Pietro Fedele e Tommaso Leccisotti. All’interno della raccolta sono presenti 648 chartae, nello specifico diplomi, atti pubblici di vendita, donazioni, testamenti e sentenze risalenti ad un arco temporale che è possibile ricomprendere tra l’anno 830 e il 1399 d. C. . Nel 2016 l’Istituto Centrale per la Conservazione e il Restauro Archivi e Biblioteche, ha proceduto al restauro dell’Exultet. Si tratta del rotolo liturgico che contiene il canto del preconio pasquale pasquale, da cui sono riemerse in tutto il loro splendore originario le miniature ed altri particolari. Che rischiavano di andare compromessi per sempre.
La storia della biblioteca è segnata anche da momenti drammatici. L’abbazia subì quattro distruzioni nel corso dei secoli, ma quella del 1944, durante la Seconda guerra mondiale, fu la più devastante. Il bombardamento alleato del 15 febbraio cancellò quasi interamente l’edificio, ma fortunatamente il patrimonio librario era stato messo in salvo nei mesi precedenti grazie a un’operazione complessa che coinvolse i monaci e alcuni ufficiali tedeschi incaricati della protezione delle opere d’arte. Più di 1.200 manoscritti e circa 70.000 volumi riuscirono così a sopravvivere alla catastrofe. Dopo la ricostruzione dell’abbazia, completata nel 1955, la biblioteca fu riallestita secondo criteri moderni di conservazione, e nel corso degli anni si è dotata di strumenti avanzati per la catalogazione e la digitalizzazione dei manoscritti.
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