GAETA – Trucidato dalle truppe tedesche a 23 anni il 23 settembre 1943 per salvare un gruppo di civili durante un rastrellamento tedesco all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre, la medaglia d’oro al valor militare, il servo di Dio e venerabile Salvo D’Acquisto (è in corso il processo di beatificazione su volere del compianto papa Francesco) è stato a Gaeta per qualche mese nel 1940 dopo essere entrato nell’Arma. Lo rivela il generale di Corpo d’armata degli stessi Carabinieri nell’ambito del dibattito che ha provocato il suo ultimo e bellissimo libro “Il Porto di Gaeta Salvo D’Acquisto – Eroico Carabiniere e Venerabile”. Il generale Lisetti vi spiega perché il porto commerciale di Gaeta è stato intitolato al vice brigadiere dell’Arma che offrì la sua vita per salvare quella di un gruppo di cittadini a Palidoro, alle porte di Roma, e, grazie al suo testo, ha messo a fuoco una rivelazione che, ad onor del vero, fece quarant’anni fa un altro gigante della gaetanità che non esiste più. Don Paolo Capobianco nel gennaio 1985 firmò un articolo sul periodico “Eco di San Giacomo” che animava l’attività culturale dell’omonima parrocchia di via Indipendenza. Il Pezzo venne intitolato “Salvo D’Acquisto e Gaeta- Eroe della fede e del dovere” e vi viene raccontato che il napoletano Salvo, mentre frequentava la Scuola Allievi Carabinieri di Roma, in attuazione delle norme all’epoca in vigore, fu trasferito con la sua Compagnia a Gaeta, presso la Caserma Cialdini, per il servizio di vigilanza esterna al Carcere Militare. Si trattava di un servizio della durata di un mese (un ciclo di istruzione) compiuto a turno dagli allievi della Scuola., sino al 1976, quando fu soppresso. Il Nucleo permanente di circa trenta carabinieri fu trasferito alla locale compagnia territoriale, in quegli anni comandata – ironia della sorte – dall’allora Capitano Lisetti, per il normale servizio d’Istituto. Ma come fu la permanenza di D’Acquisto a Gaeta in quei mesi che precedettero l’ingresso dell’Italia nel secondo conflitto mondiale? Il giovane carabiniere napoletano strinse una fortissima amicizia con il collega Enrico Torri, poi marito di Elisa Di Cecca figlia di Giovanni e di Francesca Coccoluto residente in via Bonomo a Gaeta. L’articolo del compianto Monsignor Capobianco contiene anche altre informazioni che impreziosiscono il rapporto diretto di questo futuro eroe Venerabile con la Città di Gaeta. Don Paolo Capobianco ne venne a conoscenza grazie ad alcuni contatti confidenziali con il Postulatore della Causa di Beatificazione di D’Acquisto e partecipò alla ricerca di una lettera scritta da Gaeta proprio da Salvo D’Acquisto, indirizzata ai suoi genitori, prima di partire per l’Africa.
Ma il generale Lisetti come è venuto in possesso di questo articolo pubblicato sul periodico della comunità parrocchiale di San Giacomo? Il suo ultimo libro, diventato un best seller, ha suscitato un dibattito e tra le lettere e messaggi di complimenti che ha ricevuto l’alto ufficiale dei Carabinieri una in particolare. E’stata firmata “dall’amico bibliofilo” Antonio Tucciello che nel suo immenso archivio aveva conservato il numero dell’”Eco di San Giacomo” contenente l’articolo di Monsignor Capobianco che era sì un parroco inviso alle gerarchie ecclesiastiche dell’epoca ma anche un fine e apprezzato storico. Quella di Tucciello è stata – come detto – soltanto una delle tante lettere di apprezzamento inviate al Generale Lisetti, destinatario di inviti a presentare il suo ultimo volume di cui la città dovrebbe essere davvero orgogliosa e fiera. Da venerdì 14 sino a domenica 16 novembre l’autore – che è stato sindaco di Campodimele e delegato presso l’amministrazione provinciale di Latina – partecipa a Modena alla 37° edizione dello stage dell’Università dei Saggi “Franco Romano” che, avente sede a Torino, quest’anno affronta il tema “Eroismo e Santità”, dedicato proprio alla vicenda storica del Vicebrigadiere Salvo D’Acquisto. Da qui, la previsione di altre conferenze in varie città italiane, tra le quali Firenze ed Arezzo, dove Lisetti si è recato nelle settimane scorse per concordare gli incontri culturali. Tra le attestazioni di stima per il lavoro svolto sono pervenute all’autore del libro le lettere degli Arcivescovi Monsignor Gianfranco Saba, Ordinario Militare per l’Italia, e del suo predecessore, Monsignor Santo Marcianò che, da qualche settimane neo vescovo di Frosinone, è autore della Preghiera dedicata a proprio Salvo D’Acquisto. Al Carabiniere futuro Santo il 29 novembre prossimo a Castelforte sarà inaugurata, in occasione della celebrazione della protettrice dell’Arma, la Virgo Fidelis, una statua nel corso di una cerimonia cui parteciperà Lisetti insieme ai componenti della sezione nazionale dei Carabinieri in congedo (Anc) di Gaeta. Con il suo profondo Libro Lisetti, oltre a sottolineare le vicende amministrative che oltre mezzo secolo fa consentirono di intitolare il porto commerciale al 23enne Carabiniere trucidato dai militari tedeschi in ritirata, sta onorando al meglio un eroe,” immenso e ascetico”, cui l’Italia intera nel secondo dopo guerra ha dedicato oltre cinquecento tra monumenti, scuole, piazze, edifici istituzionali e strade.
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