Gaeta / Istruttorie e pubblicità delle concessioni balneari affidati per 120.000 euro

GAETA, project financing – La determina dirigenziale prevede un investimento impegnativo dal punto di vista economico, 120 mila euro comprensivi di Iva, che dovrà anticipare inizialmente il Comune ma l’amministrazione del sindaco Cristian Leccese si sta preparando ad affrontare al meglio il 19 dicembre davanti il Tar del Lazio -sezione di Latina la battaglia giudiziale intentata dall’Agcm – l’Autorità nazionale per il mercato e la libera concorrenza – contro le 14 proposte di progetti di finanza approvate dalla sola maggioranza in consiglio comunale tra l’agosto 2024 ed il febbraio di quest’anno per affidare la gestione di importanti stabilimenti balneari della spiaggia di Serapo ad altrettanti imprenditori del settore. L’Agcm già ha messo in cascina diversi e positivi pronunciamenti del Tar contro l’utilizzo dei progetti di finanza per il rilascio della concessione demaniale delle strutture aventi un carattere turistico ricettivo ma ora il comune di Gaeta pensa di aggirare l’ostacolo postogli dall’antitrust con la determina numero 1309 del 9 dicembre sottoscritta dal neo dirigente del dipartimento Seap (“Sviluppo, edilizia, attività pianificatoria, patrimonio e manutenzione”) del comune Pasquale Sarao. Il comune di Gaeta ha bisogno di un supporto per “l’espletamento delle procedure di project financing per il rilascio delle concessioni demaniali “ed in quest’ottica ha incaricato una società specializzata di Potenza, l’”Appconsulting”, chiamata ad affiancare la Giunta Leccese a tentare di pubblicizzare, attraverso tardive licitazioni pubbliche, iniziative imprenditoriali che secondo l’Agcm sono state orfane della necessaria concorrenza e pubblicità. Il dirigente Sarao ha incaricato la società lucana con il dichiarato intento di arricchire la linea difensiva, qualificandola, del comune di Gaeta. E lo ribadisce quando sostiene come l’amministrazione Leccese abbia fretta per affidare questo servizio di supporto (alla vigilia del pronunciamento dei magistrati amministrativi di Latina) “al fine di non incorrere in contenzioni e per ottemperare ai termini stabiliti dalla vigente normativa nazionale”. Insomma l’incarico alla società lucana appare essere una foglia di fico da mostrare al Tar contro la battaglia legale ed istituzionale intentata dall’Agcm contro la decisione del comune di affidare la gestione degli stabilimenti balneari grazie allo strumento dei progetti di finanza vietati dalla direttiva comunitaria e non applicabili per la gestione (per di più per una durata ventennale) del demanio marittimo. In un passaggio della sua determina il dirigente Sarao sembra scambiare un ramoscello d’ulivo all’Agcm: “Il comune in un’audizione del 6 maggio scorso ha dichiarato attivata una fattiva collaborazione con l’autorità governativa per definire percorsi regolamentari che siano in sintonia con il rispetto dei principi eurocomunitari, nazionali e di tutela della massima concorrenza, trasparenza, pubblicità e partecipazione, recependo anche gli indirizzi forniti dalla medesima autorità con il parere Rif n. S4921C nei confronti del Comune di Gaeta”. Ma cosa dovrà fare di concreto Appconsulting”? Il comune per rispondere al quesito manifesta tutta la sua debolezza e forse (per la prima volta) si pone il dubbio secondo il quale lo strumento del project financing non è stato forse il più corretto ad essere stato scelto. Lo scrive Serao nel momento in cui scrive come “sia necessario per il proseguo dell’iter amministrativo, in ottemperanza alla normativa comunitaria, provvedere alla pubblicazione delle richieste di rilascio di nuove concessioni, siano esse project financing o istanza di parte, presentate ai sensi dell’articolo 36 del codice della navigazione, finora pervenute…” Il comune di Gaeta è stato travolto da alcune critiche circa l’impegno assunto per liquidare la società potentina. E’ vero che anticiperà i 120 mila euro grazie ad un capitolo dell’esercizio finanziario 2025 ma questo danaro gli sarà rimborsato dalle imprese che si aggiudicheranno l’”Opa” sui principali lidi di Serapo. L’Agcm nei suoi ricorsi al Tar è stato chiaro: la gestione degli stabilimenti balneari non può essere definita con i progetti di finanza ma con autentiche gare d’appalto in cui l’elemento comune denominatore sia soltanto uno: la concorrenza. Il comune di Gaeta – secondo l’Authority sul mercato e la libera concorrenza – ha perseguito una logica monopolistica che è antitetica al libero mercato. Almeno sino a prova contraria