Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in modo efficiente e per svolgere alcune funzioni. Troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie all'interno di ciascuna categoria di consenso riportata di seguito.

I cookie classificati come "Necessari" vengono memorizzati sul tuo browser poiché sono essenziali per abilitare le funzionalità di base del sito.... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyse the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customised advertisements based on the pages you visited previously and to analyse the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Itri riscopre la sua storia: presentato il Catasto Murattiano curato da Giuseppe Nocca

ITRI – Si è rivelato un appuntamento culturale di altissimo livello quello svolto mercoledì sera presso la Chiesa della Madonna delle Grazie di Itri. Lo studioso Giuseppe Nocca ha presentato la sua ultima (ed attesa) fatica letteraria, il Catasto Murattiano di Itri, con il prezioso coordinamento della collega Tiziana Briguglio, vice presidente dell’ArgaLazio, e gli interventi degli architetti Andrea Di Biase e Salvatore Ciccone, dell’archeologa e ex Soprintendente Marisa De Spagnolis.

Il crescente interesse verso il comparto olivicolo connesso con l’oliva di Gaeta ha reso necessaria un’indagine più approfondita sul ruolo che l’agricoltura di Itri ha svolto nel corso dei secoli. Dopo la pubblicazione del catasto murattiano di Gaeta è stato possibile ora digitalizzare anche quello di Itri che fu terminato nel maggio 1811. L’inventario completo non solo costituisce una immagine istantanea dell’agricoltura itrana in quella data, ma – secondo quanto ha illustrato il professor Nocca nel volume pubblicato da Ali Ribelli Edizioni – solleva il sipario sulla vita di una città svelando occupazioni, soprannomi e soprattutto toponomastica e determinando una continuità storica con il catasto onciario pubblicato in passato.

Il volume di Nocca è dunque un’opportunità unica per scoprire Itri durante un’epoca di forte cambiamento politico, economico e sociale, lo stesso che vide il colonnello Michele Pezza, alias Fra Diavolo, opporre una strenua resistenza alle forze di invasione franco-polacche e successivamente Murat insediarsi sul trono di Napoli, dove il suo governo avrebbe apportato alcuni cambiamenti di grande rilevanza, tra cui proprio il catasto detto “murattiano”, il primo propriamente moderno.