TERRACINA – “Con l’approvazione del rendiconto 2024, si conferma che il Comune di Terracina ha previsto e stanziato in bilancio oltre 30 milioni di euro, senza però avviare concretamente le procedure necessarie per utilizzarli. In altre parole, non sono state assunte obbligazioni giuridiche con fornitori, imprese o altri soggetti. In sostanza, le risorse ci sono – e sono consistenti – ma, per inerzia o inefficienza amministrativa, il Comune non è riuscito a tradurle in opere pubbliche, servizi o sostegni alla cittadinanza. Nella migliore delle ipotesi, si tratta di un grave ritardo; nella peggiore, di una paralisi gestionale.
Tutto ciò, se mai ce ne fosse ancora bisogno, mina ulteriormente la fiducia dei cittadini nell’amministrazione. Perché, al di là degli aspetti tecnici, sul piano prettamente politico, gli stanziamenti non spesi rappresentano promesse non mantenute. E proprio con l’approvazione del rendiconto – che significa, letteralmente, “rendere conto” – il Comune ammette pubblicamente di non aver mantenuto gli impegni presi.
Non stupisce, purtroppo, questa dinamica. Ma è del tutto inaccettabile che l’amministrazione comunale riduca il tutto a un mero esercizio contabile. Un atteggiamento che appare, come si suol dire, l’ennesima prova di arroganza istituzionale.”
La critica del segretario della provincia di Latina e di Terracina Arcangelo Palmacci arriva dopo le dichiarazioni dell’assessore al bilancio del comune di Terracina Angelina Tasciotti in sede di approvazione del bilancio consuntivo 2024. “Per quanto riguarda le spese – il quadro si presenta più coerente e stabile, con le percentuali di spesa impegnata che sono cresciute sensibilmente negli ultimi due anni passando da circa il 30% nel triennio 2020-2022 a oltre il 57% nel 2024. Un aumento – ha precisato l’Assessore – che è indice di una maggiore operatività amministrativa e progettuale. Parallelamente, la spesa pagata si è mantenuta costantemente elevata, sopra il 77%, a testimonianza della solidità dell’Ente nel far fronte ai propri obblighi finanziari”.