Gaeta / Dirigente Sarao, “nomina quantomeno inopportuna”

GAETA – Continua a suscitare polemiche politiche e veleni la nomina fiduciaria del sindaco di Gaeta Cristian Leccese che al termine di una selezione indetta ai sensi dell’articolo 110 del decreto legislativo 267/2000 ha attribuito la responsabilità di numerosi ed importanti settori del comune a Pasquale Sarao, il dirigente di Casagiove che in passato ha prestato servizio anche nei comuni di Sessa Aurunca, Ponza e Minturno. Il nome di Sarao ricorre in alcune indagini della Dda di Napoli e l’associazione Antonino Caponnetto definisce “quanto meno inopportuna” la nomina del sindaco Leccese che, nonostante gli strali del gruppo consiliare del Partito Democratico, ha concesso la facoltà a Sarao dal 1 settembre al 31 ottobre di essere presente per 12 ore settimanali (fuori dagli orari di servizio del comune di Gaeta) presso il comune di Minturno.

L’associazione “Caponnetto” esprime “la propria preoccupazione davanti alla continua sottovalutazione dei problemi che stanno uccidendo un territorio. Il commercio e l’edilizia risultano sempre più inquinati da riciclaggio, usura e traffico di droga.” Da qui la richiesta, definita “inderogabile”, di istituire nel sud pontino di una sezione staccata della Dia e di un super commissariato a coordinare e supportare l’azione delle forze dell’ordine, sempre encomiabili, ma purtroppo insufficienti, sul territorio. L’associazione Caponnetto coglie l’occasione per sottolineare “l’errore fatto dalla politica di sopprimere la sezione del Tribunale di Gaeta, che andava invece, proprio per la peculiarità del territorio, potenziata con una sezione della Procura della Repubblica. Le amministrazioni comunali dovrebbero essere particolarmente attente ai rapporti con terzi, che implicano interventi sul territorio, attivando i doverosi anticorpi soprattutto quando si ricorre ad appalti e subappalti al fine di evitare che venga messa a rischio l’integrità delle istituzioni e si creino situazioni di malagestione della cosa pubblica e dinamiche di distorsione della libera concorrenza.”.

Per l’associazione che porta il nome del giudice fondatore del pool antimafia a Palermo la situazione nel Sud pontino si è fatta “inquietante ” con “personaggi legati alla camorra che operano in maniera diretta o per interposte persone nel territorio troppo spesso nel silenzio, quando non la complicità, delle istituzioni. Alcune informative hanno evidenziato l’esistenza di “rapporti tra l’imprenditore di Casal di Principe, Nicola Schiavone, detto “o russ”, con persone con ruoli specifici del comune di Minturno, attraverso un addetto alle mense scolastiche per ottenere appalti nel settore Lavori pubblici, appalti per chiamata senza gara, ne è esempio emblematico. Tutto questo nell’informativa della Dia che riguarda le indagini su Nicola Schiavone e incontri più volte registrati”.