GAETA – Suscita ilarità il tempismo con il quale il comune di Gaeta ha richiesto agli stabilimenti stabilimenti balneari di non impedire l’accesso alle spiagge a coloro che non sono clienti. Chiudere il recinto quando i buoi sono ormai scappati. Ai social non è passata inosservata una lettera che il neo dirigente del settore Sviluppo economico, edilizia, attività pianificatoria e patrimonio del comune di Gaeta, Pasquale Sarao ha inviato a stagione turistica ormai agli sgoccioli a tutti gli stabilimenti balneari e mini concessionari della città: non impedite ai cittadini, che siano residenti o turisti, l’accesso al pubblico demanio. Il Comune di Gaeta ha dovuto prendere posizione su questa gravissima violazione dopo che un’intera estate è stata caratterizzata da un modus operandi che hanno fatto la fortuna sui social di alcuni video sino a diventare virali. E lo scrive l’appena arrivato dirigente di Casagiove: “A seguito di varie segnalazioni da parte dei cittadini e delle forze dell’ordine si rileva l’errata applicazione della normativa che consente il libero e gratuito accesso al pubblico demanio marittimo nonché il transito sulle aree in concessione e anche da proprietà privata”.
Insomma il comune di Gaeta alla vigilia dell’inizio scolastico (e quando sono riprese le attività produttive ed economiche) si affida al buon senso dei gestori degli stabilimenti balneari – storicamente sempre molto vicini all’amministrazione gaetana” – ad impedire l’accesso ed il transito sul demanio pubblico. Questa lettera di Sarao, che ha preso servizio da una decina di giorni dopo essere stato scelto con una selezione fiduciaria (tra le polemiche) dal sindaco Cristian Leccese, evidenzia d’altra parte come le segnalazioni di cittadini e forze dell’ordine non sia stata affiancata da un’azione di prevenzione e di repressione del fenomeno da parte del comune di Gaeta che naturalmente si è sempre difeso di non aver avuta la disponibilità del personale per operare i dovuti e necessari controlli.
Che il problema sia stato sottovalutato lo mette per iscritto lo stesso dirigente Sarao: “L’accesso al pubblico demanio non può essere in nessun caso impedito come previsto dalla vigente normativa nazionale, regionale e comunale. Anzi, lo stesso deve essere sempre garantito liberamente e gratuitamente transitando sia su aree demaniali in concessione che su quelle proprietà privata”. Il dirigente Sarao poi diffida gli stessi operatori balneari di Gaeta “ad ogni comportamento contrario alla normativa” e dispone il 9 settembre la rimozione di qualsivoglia tipo di cartellonistica contraria alla stessa normativa”. L’epilogo di questa lettera che ha suscitato l’ilarità della rete conferma che a Gaeta la madre di Ponzio Pilato sia sempre in dolce attesa. Perché? Le forze dell’ordine sono state invitate a “vigilare ad accertare eventuali violazioni della norma e azione lesive nei confronti degli avventori”.
Se (parafrasando un motivo musicale celebre dei fratelli Righeira di inizio anni 80) l’estate sta finendo, la querelle dei progetti di finanza promossa dall’amministrazione comunale per l’affidamento degli stabilimenti balneari per una durata ventennale attraverso i progetti di finanza continua a tenere banco. La Giunta in alcune recenti delibere ha fatto sapere di non voler effettuare alcun dietro front, il consiglio di Stato in un parere ha bocciato la condotta della Giunta Leccese: ha bocciato operazioni di partenariato pubblico privato (definiti contratti passivi) non sono applicabili sui beni demaniali (spiagge) che, in quanto beni pubblici, rientrano tra i beni attivi, sottratti alla disciplina del Codice degli appalti per i quali il concessionario è tenuto al pagamento di un canone al favore dell’ente concedente”. Il comune di Gaeta…