Formia / Il comune paga quasi 50mila euro l’anno per il Teatro Remigio Paone, ma non lo utilizza

FORMIA – Oltre il danno anche la beffa. Come puntualmente accade. Il comune di Formia in questi giorni ha versato all’ex Ipab della Santissima Annunziata – ora Asp Istituti Riunti del Lazio – canone 47.458,25 euro per il pagamento dell’indennità di occupazione del Teatro Remigio Paone per l’anno 2025 ma la struttura è ….desolatamente chiusa e non fruibile dal maggio 2020, dalle fasi iniziali della pandemia. Questa vicenda, molto pirandelliana, è stata affrontata anche se parzialmente, dall’ultima seduta della commissione bilancio che, in vista del consiglio comunale di lunedì 15 dicembre, ha concesso il suo parere per la ratifica di una pioggia di delibere di Giunta approvate con i poteri della variazione di bilancio. Il dirigente del settore Patrimonio del comune Elpidio Bucci ha firmato la determina numero 2502 che, secondo le anticipazioni dell’ex sindaco di Formia, l’attuale capogruppo di “Un’altra città-M5s”, Paola Villa merita ora un dovuto esame da parte della Procura regionale della Corte dei conti e, ancor prima, della commissione patrimonio del comune “che in quattro anni si è riunita in una sola circostanza al punto che un imbarazzato presidente del consiglio comunale Pasquale Cardillo Cupo – caso unico e raro – mi ha dovuto dare ragione”. Al di là delle dialettiche schermaglie politiche Formia resta senza un teatro come è orfana da un anno della multisala cinematografica del mare (per una controversia civilistica tra la proprietà e la società conduttrice della struttura) e da sempre del vicino Auditorium che, intitolato al Senatore Vittorio Foa, è off limits per una serie di gravose carenze progettuali.

Teatro Remigio Paone

La professoressa Villa si dice pronta a coinvolgere la magistratura contabile perché il teatro intitolato ad uno dei più grandi impresari teatrali italiani di sempre è oggetto, su malgrado, di un danno erariale “che ha un nome ed un cognome”. L’ex sindaco Villa ricorda come nelle fasi iniziali della sua consiliatura (nel 2018) promosse un’interlocuzione istituzionale con l’allora Ipab della Santissima Annunziata e con la Regione Lazio (a guida centro sinistra) per l’eventuale cessione al comune di Formia di alcuni immobili (il teatro Remigio Paone, l’ex colonia Di Donato ed il Cpi di via Vitruvio) di proprietà da sempre dell’ente assistenziale di derivazione regionale. L’amministrazione formiana manifestò delle perplessità sulla formalizzazione di questo “pacchetto” omnibus facendo rilevare come il complesso dell’ex Colonia Di Donato, nel quartiere di Castellone, fosse all’epoca ancora sotto sequestro penale e, una volta rimossi i sigilli, avrebbe richiesto cospicui investimenti di natura finanziaria. Cosa ben diversa per il teatro Paone per il cui acquisto l’Agenzia delle Entrate, scorporati i canoni di locazione nel frattempo versati dal Comune di Formia all’Ipab della Santissima Annunziata, stimò un impegno di spesa di circa 300mila con il comune chiamato a subentrare nel pagamento del mutuo che, acceso per realizzare gli interventi di riqualificazione di quello che un tempo era il glorioso cinema Miramare, scadrà nel 2030. Il capogruppo Villa vuole l’intervento dei magistrati contabili perché qualcosa, “di serio”, è avvenuto il 31 agosto 2021. L’allora commissario Prefettizio del comune di Formia, il Prefetto Silvana Tizzano, firmando la delibera (con i poteri del consiglio comunale) numero 75 approvava la convenzione – poi sottoscritta il 20 settembre di quattro anni fa – tra il Comune e l’ex Ipab della Santissima Annunziata, per l’utilizzo del Teatro Remigio Paone e la sua successiva cessione. E la delibera 75 fu una garanzia per la subentrante amministrazione Taddeo: avrebbe avuto il tempo necessario – 30 gennaio 2024 – per acquisire il teatro Remigio Paone, al costo complessivo di 967 mila euro (prezzo comprensivo delle rate del mutuo in scadenza nel 2030) attraverso l’accensione di un mutuo ed eliminare alcune perdite d’acqua piovana dal tetto del teatro. Il “Remigio Paone” allo stato dei fatti è ancora di proprietà dell’ASP Istituti Riuniti del Lazio alla quale il dirigente Bucci in questi giorni ha dato mandato di effettuare un bonifico di oltre 47 mila euro, un clichè che si ripeta ormai da anni senza che il teatro venga utilizzato dalla città. Se la struttura venne chiusa nelle fasi iniziali del Covid 19 perché non sarebbero state rispettate le prescrizioni governative relative al distanziamento degli spettatori, le perduranti infiltrazioni dal tetto motivarono i Vigili del Fuoco a chiudere per motivi di sicurezza la struttura.

Si verifica purtroppo da anni che il collettivo teatrale “Bertolt Brecht” di Maurizio Stammati – un vanto della città in tutto il mondo – ha dovuto ristrutturare a sue spese un abbandonato spazio sottostante la chiesa della Madonna del Carmine per proseguire la sua quarantennale attività artistica e culturale e l’associazione “La Magica” di Augusto Ciccolella ha chiesto la sempre generosa ospitalità del Grande Albergo Miramare per svolgere il premio nazionale intitolato proprio a Remigio Paone. La professoressa Villa ha chiesto la…seconda convocazione in questa consiliatura della commissione Patrimonio (la presidente è l’avvocato Renata Ranucci, di Fdi) per ricordare come la precisa delibera commissariale numero 75/2021 non è stata mai revocata dal consiglio comunale di Formia. L’assessore al bilancio Francesco Traversi ed il dirigente Bucci la pensano diversamente. L’amministrazione Taddeo è convinta come la convenzione del Prefetto Tizzano, poi prorogata al 31 dicembre 2024 per “consentire all’Ente l’adozione degli atti propedeutici all’attuazione di quanto previsto nella citata convenzione in merito alla cessione della proprietà dell’immobile”, sia stata una forzatura perché assunta oltre le sue normali competenze commissariali. E allora il comune di Formia avrebbe dovuto restituire all’Irl la disponibilità del Remigio Paone che avrebbe dovuto ospitare attività ed iniziative teatrali e culturali promosse dal sempre vivace associazionismo formiano? Ecco la pirandelliana risposta del dirigente Bucci nella sua determina numero 2502 con cui indennizza l’ex Ipab di 47mila euro relativamente al canone 2025: “Alla scadenza della Convenzione il Comune non ha restituito l’immobile, pur non utilizzandolo, in quanto in corso il procedimento finalizzato all’acquisizione del teatro al patrimonio comunale”.

Insomma il comune di Formia, nonostante i tentativi avuti a disposizione, intende o no acquistare il teatro Remigio Paone ? Secondo l’assessore Traversi i fondi necessari per il “perfezionamento dell’atto di cessione” sono previsti nel bilancio di previsione 2025. E poi l’11 settembre lo stesso ingegner Bucci ha riconfermato “l’intendimento dell’Amministrazione Comunale all’acquisto dell’immobile in argomento” e ha richiesto all’ASP Istituti Riuniti del Lazio “la disponibilità alla programmazione dell’attività correlata al perfezionamento della cessione in argomento”. Ma l’implacabile direttrice generale dell’Asp Istituti Riuniti del Lazio, la gaetana Maria Veronica Gallinaro, il 28 ottobre scorso ha confermato gli “intendimenti già espressi” ma ha posto un ultimatum al comune di Formia indicando l’Iban presso la Banca di Credito Cooperativo di Roma cui effettuare il bonifico:”Pagateci per l’anno 2025 il pagamento dell’indennità di occupazione pari a euro 47.458,25”.

Che il teatro non sia stato occupato dagli attori di Maurizio Stammati e dagli spettacoli di Augusto Ciccolella basta chiederlo ai diretti interessati. Ma potrebbero pensarci ora la Procura regionale presso la Corte dei Conti.. Un fatto è certo: a Formia dopo le amministrazioni comunali di centro sinistra hanno chiuso teatri, cinema, auditorium e gli asili per bambini. Forse per quest’ultimi bisogna “indagare” per danno erariale le cicogne…sempre più pigre…