FORMIA – Pronto a disputare, anche se da solo, quelli che ha definito “fastidiosi tempi supplementari”. Ma sono iniziati subito con un contrattempo: l’arbitro designato, il giudice monocratico Marco Gioia, non era in campo per un’improvvisa indisposizione personale. Lunedì mattina ha avuto un primo ed imprevisto fuori programma il processo davanti il Tribunale di Cassino che vede quale unico imputato il quattro volte sindaco di Formia Sandro Bartolomeo. Il neuropsichiatria infantile – come di ricorderà – ha rinunciato a beneficiare di quel paracadute che nel processo penale si chiama prescrizione. Il 17 febbraio scorso era stato l’unico a farne a meno tra i 17 ex amministratori e tecnici del comune di Formia e della Regione Lazio accusati di aver pilotato l’esito di tre datati appalti pubblici promossi dalla Giunta di centro sinistra al comune di Formia tra il 2014 ed il 2016. L’udienza di lunedì mattina prevedeva l’audizione dei primi testi citati dalla Procura della Repubblica di Latina che saranno ascoltati ora tra meno di un mese, il 13 ottobre prossimo. Il legale dell’ex sindaco di Formia, l’avvocato Luca Scipione, ha ribadito invece la giustezza di rinunciare alla prescrizione sottolineando la totale estraneità del suo assistito alle accuse formulate nella richiesta di rinvio a giudizio del Sostituto procuratore Chiara D’Orefice e, dunque, dopo la fuoriuscita dei 16 ex indagati, di essere processato da solo. Nella prossima udienza del 13 ottobre è probabile che intervenga, dopo l’ammissione delle prove, il perito fonico a cui il giudice Gioia ha conferito l’incarico di trascrivere le intercettazioni eseguite nel corso delle indagini inizialmente promosse dalla Dia circa un presunto tentativo della camorra di infiltrarsi nei cantieri, mai banditi e tantomeno aperti, della strada Pedemontana.
In questo processo lo stesso comune di Formia aveva deciso un anno fa di non costituirsi parte civile.
