SPIGNO SATURNIA – Se il devastante e doloso incendio boschivo del 28 agosto ha costretto il sindaco di Sperlonga Armando Cusani a chiudere la provinciale per Itri con una durissima polemica a tre tra il comune saraceno, l’Amministrazione provinciale di Latina (proprietaria dell’arteria) e la Regione Lazio, un’altra emergenza sta per riguardare un’altra strada provinciale quella che collega la contrada Campodivivo ed il borgo di Spigno Vecchio. Un gruppo di cittadini residente in quest’ultima realtà abitativa ma anche a Spigno Saturnia ha preso carta e penna per denunciare l’esistenza, dopo i roghi (dolosi) di luglio e agosto scorsi, di un “reale pericolo di caduta massi dalla montagna devastata dalle fiamme e anche di alberi secchi lungo la carreggiata. Un book fotografico è più eloquente di qualsiasi considerazione e polemica: le rocce “bruciate” dal fuoco (per le cui operazioni di spegnimento sono stati necessari diversi giorni quest’estate) sono in bilico e alcune possono addirittura franare sulla carreggiata.
I cittadini fanno rilevare al presidente della Provincia Gerardo Stefanelli e al sindaco di Spigno Marco Vento come lungo la provincia per Spigno Vecchio “la manutenzione sia inesistente. Oltre agli alberi e il mancato sfalcio degli arbusti e dell’erba ai lati della strada, le cunette sono piene di terra e sassi . Con le prime vere piogge autunnali aumenterà – si dicono preoccupati i cittadini -il rischio di frane lungo la carreggiata della strada provinciale ai cui bordi non fanno una bella mostra di loro gli alberi inceneriti dalle fiamme. Sembra che il Parco regionale dei Monti Aurunci può autorizzare il loro taglio e mettere a disposizione degli enti preposti un contributo economico. La situazione è critica – concludono i cittadini – e per questo va promosso un sopralluogo in occasione del quale tutti gli attori in campo – Comune, Provincia, Comunità Montana dei Monti Aurunci e Genio Civile – si rendano effettivamente conto della nuova situazione venutasi a creare e degli interventi da eseguire per tutelare la sicurezza pubblica”.