Ventotene / Carcere di Santo Stefano, si dimette il commissario Giovanni Maria Macioce

VENTOTENE, Carcere di Santo Stefano – Il generale della Guardia di Finanza Giovanni Maria Macioce non è il più commissario straordinario di governo per la riqualificazione e restauro del carcere borbonico sull’isolotto di Santo Stefano a Ventotene. Dall’ottobre 2024 guidava una cabina di regia che, istituita dal governo di Matteo Renzi quando l’ex Cipe deliberò con 60 milioni di euro, poi lievitati a 70 nel 2024, uno dei più cospicui interventi finanziari del governo a favore della provincia di Latina. Macioce successe all’ex parlamentare europea del Pd Silvia Macchi e la sua nomina, indicata dall’allora Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano (Fratelli d’Italia), fece esultare il sindaco isolano Carmine Caputo che, dopo le vittoriose amministrative del giugno 2022, scelse il generale della Finanza di Sora quale delegato del comune di Ventotene proprio per coordinare le attività finalizzate a rendere di nuovo fruibile un luogo che, realizzato dal governo borbonico nella metà del ‘700, ha ospitato reclusi diversi esuli anti fascisti ed il futuro presidente socialista della Repubblica Sandro Pertini, gli stessi che, insieme agli azionisti Altiero Spinelli, Eugenio Colorni ed Ernesto Rossi, concepirono negli anni più bui della seconda guerra mondiale la nascita di un’”Europa libera ed unita”.

I rapporti tra Macioce ed il comune di Ventotene inizialmente furono buoni ma a pretendere un diverso ruolo, alla stessa stregua di prestigiose realtà accademiche ed istituzionali, fu proprio la Giunta Caputo che pensava di contare di più nelle scelte, operative e gestionali, relativamente alla riconversione dell’ex penitenziario. Quando Macioce ha capito di parlare una lingua diversa rispetto a quella in uso alla Giunta Caputo c’è stato il divorzio. L’alto ufficiale della Guardia di Finanza ha cercato di mettere in difficoltà la sua vecchia amministrazione rivolgendosi alle… opposizioni. E così che nelle scorse settimane la minoranza della “Buona Onda” ha dovuto ricorrere al Prefetto di Latina Vittoria Ciaramella per chiedere ed ottenere svolgimento di un consiglio comunale monotematico per fare il punto sui lavori (sarebbero stati eseguiti impegni di spesa pari al 44% rispetto agli investimenti previsti) in corso. Ai consiglieri d’opposizione Gerardo Santomauro, Pasquale Bernardo e Domenico Malingieri il sindaco Caputo aveva negato lo svolgimento del consiglio comunale, nonostante fossero state raccolte le firme utili per tenere l’assemblea. Lo strappo si è consumato alla fine quando la maggioranza ha platealmente chiesto le dimissioni del generale lamentando uno “scarso dialogo” con l’amministrazione comunale.

Macioce non si è perso d’animo. Aveva saputo che l’ex Prefetto di Latina Maurizio Falco si era dimesso dall’incarico di commissario straordinario di governo – una task force finanziata dai fondi del Pnrr – per “il superamento degli insediamenti abusivi e per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura”. Macioce si è proposto ai competenti uffici del Ministero del Lavoro e nei giorni la premier Meloni l’ha nominato sino al 31 dicembre 2026, data di scadenza dell’incarico conferito all’ex Prefetto Falco. E ora? Il comune di Ventotene pensa di averla spuntata ma è assai probabile che ora il commissariato di governo per Santo Stefano torni ad avere una guida esclusivamente tecnica per evitare conflittualità con le istituzioni ed autorità competenti e la comunità isolana. A quest’ultima Macioce si è rivolta in una lettera di congedo esprimendo “profondo rammarico” per essere stato “costretto a concludere in anticipo il mio attuale mandato di Commissario straordinario del Governo per il recupero e la valorizzazione dell’ex carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano-Ventotene”.

Il Generale di Sora i risultati conseguiti li ha sintetizzati in una scheda allegata. Ha evidenziato l’incremento delle risorse per il Progetto pari a 10 milioni di euro con delibera CIPESS del 29 novembre 2024; l’avanzamento all’80% dei lavori di messa in sicurezza dell’ex complesso carcerario che termineranno entro il 3 febbraio 2026; la sottoscrizione del contratto e l’avvio della progettazione definitiva per il recupero e la valorizzazione dell’ex carcere borbonico che include la possibilità di realizzare un lotto funzionale ex novo su Ventotene per compensare le limitazioni imposte dal decreto VIA; l’approdo, in ottemperanza alle prescrizioni ambientali previste dal Decreto VIA n.142/11-07-2022 (positivo con condizioni) per la realizzazione dell’approdo presso lo scalo della Madonnella; la Conclusione del monitoraggio di 12 mesi degli habitat di Posidonia oceanica e del Coralligeno, secondo il Piano di Monitoraggio ante operam, l’aggiudicazione della gara per la mitigazione del rischio crolli della falesia in località “Marinella” (inizio lavori gennaio 2026), la conclusione dei lavori di messa in sicurezza del cimitero restituito al Comune; l’apertura del museo e della mostra permanente “Le Sfide di Santo Stefano” negli spazi già messi in sicurezza; la pubblicazione della procedura per l’affidamento del servizio di curatela per il progetto museologico dell’isola di Santo Stefano a Ventotene.

E ancora la sottoscrizione e i rinnovi di partenariati funzionali all’avvio della scuola di alta formazione con università, enti culturali e istituzioni (Distretto Tecnologico beni e attività culturali del Lazio, Università Roma Tre, Università della Tuscia, Università Sapienza, Università Lumsa, Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, Università del Sannio, Università di Salerno, CoNISMA Network delle 24 Università del Mare, Biblioteca Nazionale Centrale di Roma) e , infine, la sottoscrizione di accordi operativi di partenariato con la Direzione Generale dei Musei e la Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura.

Nonostante questo bilancio positivo dichiarato in una lettera aperta, Macioce ha deciso di lasciare Ventotene: “I risultati conseguiti nell’affrontare le grandi sfide connesse alla rifunzionalizzazione dell’ex carcere borbonico hanno portato il Governo a chiedermi di indirizzare il mio impegno su un altro progetto prioritario nell’interesse del Paese che, poiché è finanziato con ingenti fondi PRNN è necessario portare a termine nelle stringenti scadenze previste. È dunque unicamente per spirito istituzionale che accettando il nuovo incarico sono costretto a lasciare l’attuale a cui mi sono dedicato, fin dal primo momento, con la massima dedizione alla luce della conoscenza maturata in oltre quarant’anni di frequentazione dell’isola di Ventotene”. A tutti coloro “che hanno davvero a cuore il futuro di Ventotene” l’alto ufficiale delle Fiamme Gialle ha augurato di potere portare a termine quanto avviato e di agire, nelle forme e nei modi consoni ad ognuno nella certezza che, solo unendo le forze sane verso obiettivi comuni e non dettati da interessi personali, si potranno efficacemente superare molte delle difficoltà che Ventotene vive a partire dallo spopolamento”.
Su un fatto Macioce è chiaro: “le meravigliose isole di Ventotene e Santo Stefano meritano il meglio” quindi il suo non è un addio ma “soltanto un arrivederci”.