Gaeta / Mausoleo di Monte Orlando, interrogazione del deputato Orfini

GAETA, Mausoleo di Monte Orlando – Le domande poste rappresentano molto di più di una perplessità. I contestatissimi lavori di riqualificazione presso il mausoleo di Lucio Munazio Planco di Gaeta approdano in Parlamento grazie ad una lunga e dettagliata interrogazione presentata al Ministro della cultura Alessandro Giuli dal deputato del Partito Democratico Matteo Orfini. L’ex presidente nazionale dei Dem è stato investito di gran parte degli interrogativi posti nei giorni scorsi dal direttivo di Gaeta Pd, critico nei confronti della competente Soprintendenza perché accusata di non rispettare le precise indicazioni fornite dal Comune in sede di conferenza dei servizi. E sono essenzialmente tre le considerazioni a cui dovrà rispondere Giuli in uno dei prossimi question time alla Camera. E, cioè, se la Soprintendenza abbia o meno acquisito la relativa documentazione progettuale e autorizzativa; se ritenga compatibili le opere in cemento armato descritte con le disposizioni di tutela e di decoro del bene monumentale e del paesaggio vincolato circostante e se non ritenga necessario assumere iniziative di competenza al fine di “disporre l’immediata sospensione dei lavori e l’apertura di una verifica ispettiva ministeriale sulle procedure autorizzative e sulle eventuali responsabilità tecniche e amministrative connesse”. Orfini ricorda al titolare del Collegio Romano come il mausoleo di Lucio Munazio Planco, situato sulla sommità del monte Orlando a Gaeta, costituisca “uno dei più significativi esempi di architettura funeraria romana del I secolo a.C. e sia tutelato ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio”. Il monumento, inoltre, è inserito nel perimetro del parco regionale della Riviera di Ulisse, in un’”area di altissimo valore paesaggistico e naturalistico, sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi degli articoli 136 e seguenti del decreto sull’Ambiente. L’atto di accusa che formalizza Orfini è fotocopia di quello contenuto in un dossier fotografico della segretaria Dem di Gaeta Marilisa Di Mille: “Di recente sono stati avviati lavori definiti di ‘fruizione e accessibilità’ nei pressi del mausoleo, comprendenti la realizzazione di una rampa in cemento armato, lunga oltre 20 metri, con fondazione continua e muretti laterali anch’essi in cemento armato, in gran parte addossata al basamento originario del monumento, alterandone irrimediabilmente la percezione storica e trasformando tale basamento in un mero muro di sostegno; la costruzione di una scalinata in cemento armato, adiacente all’ingresso principale e al basamento originario, di dimensioni e forma scenografica moderna, è incongrua rispetto al carattere del monumento funebre di età romana; la creazione di una piazzola di sosta (cosiddetto ‘anfiteatro’) delimitata da un muro in cemento armato alto circa due metri e lungo circa quattro, che occlude la principale visuale panoramica del sito, collocata a soli tre metri dal monumento, in un’area di assoluto rispetto; la collocazione di servizi igienici di fronte al mausoleo, sempre in area di assoluto rispetto, ignorando la possibilità di posizionarli lungo l’anello pedonale inferiore, in una zona meno impattante dal punto di vista visivo e paesaggistico”.
Le opere in corso “non sembrano corrispondere – fa rilevare Orfini nell’interrogazione al Ministro Giuli – a quanto indicato dal comune di Gaeta per il rilascio del parere paesaggistico. Questi interventi hanno suscitato forti proteste da parte di cittadini, associazioni culturali e ambientaliste, che li ritengono gravemente impattanti e incompatibili con la tutela del monumento e del paesaggio circostante. Il Soprintendente ai monumenti, Alessandro Betori, ha pubblicamente giustificato l’intervento parlando di un ‘doveroso sacrificio del monumento e del paesaggio’ per garantire l’accessibilità, ammettendo che si tratta di opere ‘non belle né neutre’ e ‘che non c’entrano nulla con il monumento stesso’. Queste dichiarazioni stampa del Soprintendente, se confermate, appaiono in palese contrasto con i principi di tutela e conservazione sanciti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, il quale, all’articolo 20, vieta modifiche che alterino l’integrità, il decoro e la percezione dei beni tutelati, e, all’articolo 21, proibisce opere che possano arrecare pregiudizio alla loro conservazione. Appare inoltre dubbia la legittimità dell’autorizzazione paesaggistica rilasciata per questi lavori, trattandosi di un’area sottoposta a vincolo integrale, dove opere permanenti in cemento armato risultano incompatibili con le prescrizioni di tutela”. Per queste ragioni, Orfini ha chiesto inoltre al ministro – hanno fatto sapere la segretaria Di Mille e i consiglieri comunali del Pd Emiliano Scinicariello, Franco De Angelis e Sabina Mitrano – “se non ritenga opportuno promuovere la revisione del progetto, orientandolo verso soluzioni alternative reversibili, leggere e rispettose del contesto storico”.
Sul piano politico il lavoro di ricerca, di approfondimento e di denuncia politica del Pd di Gaeta è stato condiviso e rilanciato poi da Orfini in un’interrogazione che potrebbe lasciare per strada morti e feriti sul piano squisitamente tecnico-amministrativo e, chissà, anche penale..