Processo d’appello per un giudice in servizio al tribunale di Latina

LATINA – Si aprirà il prossimo 28 novembre il processo d’Appello a Perugia che vede imputato l’ex Sostituto Procuratore di Roma Stefano Rocco Fava, condannato in primo grado a 5 mesi, pena sospesa, per accesso abusivo. Fava, ora giudice civile presso il Tribunale di Latina, era stato assolto dalle accuse di abuso d’ufficio “perché il fatto non sussiste” e da quella di concorso in rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio insieme a Luca Palamara “per non aver commesso il fatto”. Assoluzioni che non sono state appellate e il processo di secondo grado riguarderà solo il ricorso di Fava. Nel procedimento, che vede parte civile il magistrato Paolo Ielo, Fava, all’epoca dei fatti sostituto procuratore a piazzale Clodio, è accusato di essersi “abusivamente introdotto nel sistema informatico Sicp e nel Tiap acquisendo verbali d’udienza e della sentenza di un procedimento”. Fatto che secondo i pm avveniva “per ragioni estranee rispetto a quelle per le quali la facoltà di accesso era attribuita”. Il suo obiettivo, secondo l’atto di accusa “era di avviare una campagna mediatica ai danni di Pignatone, da poco cessato dall’incarico di procuratore di Roma e dell’aggiunto Paolo Ielo”. Per i giudici di primo grado “se Fava sapeva (e stava già operando verifiche documentali contro Ielo), doveva o segnalare i fatti al capo dell’ufficio o denunciare, e non già accedere a Tiap e stamparsi sentenza e verbali, e – si legge nella sentenza – soprattutto, tenerseli per sé, quasi (ed anzi senza quasi) a precostituirsi una sorta di dossier”.