FORMIA – Le nove astensioni sono state tali e dunque non hanno fatto pendere l’ago della bilancia a favore della maggioranza che sull’argomento aveva registrato anche il voto contrario, “ma esclusivamente a titolo personale”, del consigliere comunale Luigi Rossi. A ribadirlo è, dopo un preciso parere della segretaria generale del comune di Formia Marina Saccoccia, l’ex sindaco Paola Villa dopo aver proposto una mozione finalizzata a riconoscere la Palestina “come Stato democratico e sovrano”. Era stato l’ultimo punto dell’ordine del giorno nei scampoli conclusivi e disordinati del consiglio comunale del 30 ottobre scorso. La mozione, presentata dal capogruppo di Un’Altra città, aveva ottenuto – come detto – 9 astensioni, il voto contrario dell’avvocato Rossi e i quattro favorevoli della professoressa Villa, del capogruppo di Guardare Oltre Imma Arnone e dei consiglieri del partito Democratico Alessandro Carta e Luca Magliozzi.
La votazione finale si chiuse senza alcuna proclamazione E l’ex sindaco fu “indotta” a chiedere chiarimenti attraverso una nota inviata alla Segretaria Comunale Saccoccia e al Presidente del Consiglio Pasquale Cardillo Cupo. A dare ragione alla Villa è stata la stessa segretaria comunale…”Poiché gli astenuti non concorrono alla formazione del quorum funzionale, i votanti sono stati 5.” E pertanto la mozione è passata con esito favorevole. Sulla mancata proclamazione ha preannunciato le sue verifiche lo stesso presidente d’aula Cardillo Cupo: “Verificherò dalla trascrizione dei verbali se risulta la proclamazione; in caso contrario, per pura dimenticanza essendo stato l’ultimo punto dell’ordine del giorno, ne sarà data comunicazione nel prossimo Consiglio comunale”.
“Absit iniura verbis sulla competenza, sorvolando sulle “considerazioni” di alcuni consiglieri di maggioranza che si sono astenuti – ha commentato il capogruppo di Un’altra città – Per tutto il resto, la richiesta del riconoscimento della Palestina è stata finalizzata solo ed esclusivamente affinchè si preda posizione contro la violenza e l’ingiustizia che il popolo palestinese subisce”.