LATINA, Acqualatina – Si aggrava la situazione politica nel centro destra pontino e la causa resta sempre Acqualatina. C’era molta attesa per l’assemblea dei soci che venerdì avrebbe dovuto approvare presso i locali dell’hotel Europa di Latina la ricapitalizzazione, di circa 30 milioni, dell’ente gestore che sembrerebbe avere problemi di liquidità e nel pagamento dei fornitori. Ma l’asse tra Forza Italia ed il partito Democratico da una parte e quello formato da Fratelli d’Italia e la Lega sono sempre lontani. L’assemblea non c’è stata perché è mancato il numero legale a causa dell’assenza dei sindaci dei comuni di Latina, Terracina, Sperlonga, Priverno, Roccagorga e Norma, sostenuti dal forfait contestuale del delegato del socio di minoranza, Idrolatina e, dunque, Italgas. Le loro assenze hanno sfiorato il 70% dei soci aventi diritto a partecipare e a nulla è servita la partecipazione commissariale del comune di Aprilia per far sperare i comuni a guida Pd-Forza Italia, oltre quelli di Anzio e Nettuno, a garantire il numero legale e dunque, lo svolgimento dell’assemblea dei sindaci.
Se ne riparlerà nella seconda convocazione già calendarizzata per il 1 dicembre 2025 quando – in considerazione sempre del carattere straordinario della convocazione – serviranno sempre i due terzi dei presenti per rendere valida la seduta. Nella penultima assemblea l’avvocato Giacomo Mignano, delegato dal sindaco del comune di Latina (e dunque il più importante dell’azionato pubblico) aveva proposto ed ottenuto un rinvio – i sindaci Pd di Anzio e Nettuno hanno preannunciato di impugnare al Tar il verbale dell’assemblea – per apportare alcune migliorie ad una proposta che, promossa dal sindaco di Sperlonga ed ex presidente della Provincia di Latina Armando Cusani, dà ai comuni detentori del 51% delle quote di non essere esposti a rischiose esposizioni finanziarie per dare ossigeno ad Acqualatina ma devono rinunciare a introitare dall’ente gestore l’importo di quanto è loro dovuto per quanto riguarda i canoni concessori. Ma è avvenuto quanto si temeva: l’assenza dei rappresentanti di Italgas, dei sindaci e dei delegati dei comuni a guida Fdi-Lega, oltre quelli Dem di Anzio e Nettuno, ha reso inutile la presenza di quelli espressione dei comuni di Cisterna, Sezze, Fondi, Mintuno Monte San Biagio, Itri, Cori, Formia e Gaeta. Il loro malessere è stato esternato dal primo cittadino di Sezze, Lidano Lucidi: “Abbiamo preso atto che non c’è stata sinora – e non certamente per nostre responsabilità – una minima forma di interlocuzione sulla richiesta dell’ente gestore di ricapitalizzare di 30 milioni una società che ha davanti solo sei anni di vita quando già nel 2030 dovranno essere esperita una gara a livello comunitario per scegliere la società incaricata della gestione del ciclo delle acque. È un anno e mezzo, esattamente da luglio 2024, che chiediamo un confronto per superare le problematiche che attanagliano la società, ma ancora oggi questo confronto manca, un pessimo segnale! A luglio 2024 c’è stato detto e scritto che la società era a rischio default, noi come amministrazione ci siamo sempre messi a disposizione per ragionare e trovare soluzioni condivise tenendo presente che le perdite al 75% sono percentuali da paese sottosviluppato. Continuare a rimandare, tergiversare, non aprire una vera discussione farà morire la società di inedia”. Questa empasse potrebbe riproporsi il 1 dicembre – queste vicende potrebbero provocare una frattura nel centro destra che sogna di presentare un candidato comune alle elezioni provinciali di secondo livello posticipate nel marzo 2026 – ma il sindaco Lucidi si sforza di essere fiducioso: “Noi saremo nuovamente presenti sperando che quello che non è stato possibile fino adesso possa quantomeno iniziare nei prossimi giorni”. Un segnale di disgelo tra le tre anime principali del centro destra (o la conferma delle attuali frizioni) potrebbe comunque arrivare lunedì 24 novembre. Il presidente della Provincia Gerardo Stefanelli – che venerdì ha disertato l’assemblea dei soci in qualità di sindaco di Minturno facendosi sostituire dal presidente forzista del consiglio comunale Massimo Signore – guiderà presso l’aula del consiglio provinciale la conferenza dei sindaci dell’Egato 4. Gli argomenti in agenda sono “soltanto” quattro, il più delicato dei quali è proprio l’ultimo: la discussione e l’eventuale voto sulla proposta del comune di Latina che per ottenere “l’equilibrio economico finanziario del gestore” sollecita la rinuncia dei comuni ad incassare da Acqualatina i canoni concessori. L’agognata e complicata unità del centro destra pontino potrà infine, essere verificabile anche in occasione dell’approvazione del rendiconto della gestione per l’esercizio finanziario 2024, del documento unico di programmazione 2025-2027 e soprattutto del bilancio previsionale 2025-2027.