FORMIA – Il possibile movente dell’omicidio di Luigi Magrino in una fattura di ben 743mila euro emessa dalla vittima a favore del negozio di arredamento di proprietà dell’unico indagato, Giancarlo Pagliaro di 67 anni. Vogliono definirlo i Carabinieri del Reparto territoriale di Mondragone dopo il rinvenimento, quasi per caso, di una fattura nel cruscotto del Suv di color bianco a bordo del quale si trovava la vittima, commerciante di auto di 41 anni residente a Formia, prima di essere raggiunta da due colpi di pistola sparati da distanza ravvicinata da Pagliaro al termine – ipotizzano i Carabinieri – di una breve colluttazione in un distributore di benzina sulla via Domiziana.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, sono ora finalizzate ad accertare cosa potrebbe esserci dietro quella fattura che in un contesto normale avrebbe dovuto emettere la società “Franchino Mario & Co” – la società di Pagliaro – a favore di Margino per l’acquisto, che non c’è stato, di mobili di arredamento. Invece è avvenuto il contrario e gli inquirenti stanno ora verificando se dietro quell’importo siano coinvolte altre persone. I legali di Pagliaro, gli avvocati Antonio Miraglia e Alfonso Quarto, sono interessati a vedere la fattura rinvenuta dai Carabinieri. A loro dire forse potrebbe essere dell’altro, forse un ordine di fornitura di mobili che, tuttavia, non c’è stato
L’imprenditore di Mondragone, dopo essere rimasto in silenzio davanti il Gip Rosaria Dello Stritto nel corso dell’interrogatorio di convalida perché alle prese con uno stato confusionale, potrebbe chiedere ora di sentito dal magistrato titolare delle indagini, il sostituto procuratore Stefania Pontillo. Solo successivamente la difesa dell’indagato deciderebbe se impugnare al Riesame il provvedimento restrittivo nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. La difesa di Pagliaro attende di conoscere anche l’esito dell’autopsia che, disposta dalla Procura, è stata eseguita ì presso l’istituto di medicina legale di Caserta da parte del medico legale, Antonio Palmieri. Ad uccidere il commerciante di auto di Formia – conosciuto alle forze dell’ordine i suoi precedenti per truffa e stalking ai danni dell’ex moglie residente nel quartiere di Rio Fresco .- sarebbero stati due colpi di pistola che hanno raggiunto Margino sul viso e all’altezza del collo.