MINTURNO – Una giornata indimenticabile al Teatro Romano del Parco Archeologico di Minturnae ha segnato la conclusione della rassegna culturale “Che ci faccio QUI?”, promossa dalla Provincia di Latina e curata con passione da Riccardo Campino e dall’Associazione Tuttilibri. L’evento, che ha visto come ospite d’onore il celebre artista Simone Cristicchi, ha coinvolto oltre 1000 studenti provenienti da tutta la provincia, trasformando il mattino in una vera e propria festa della cultura, del pensiero critico e dell’umanità.
Cristicchi, artista poliedrico e autore dall’animo profondamente umano, ha emozionato e ispirato i giovani presenti con un racconto vibrante che ha intrecciato musica, parole e riflessioni sui grandi temi dell’esistenza. Con una poetica accessibile e intensa, ha stimolato nei ragazzi la domanda fondamentale: “Che ci faccio qui?”. Un interrogativo che invita a scoprire il senso della propria vita e a coltivare il talento e l’identità.
Durante il suo intervento, Cristicchi ha condiviso il valore del talento come dono e vocazione, ricordando che spesso, come le anatre domestiche che smettono di volare perché nutrite dall’uomo, si dimentica di avere le ali. “La scuola dovrebbe essere un laboratorio di scoperta, un CRT – Centro Ricerca Talenti – dove ognuno possa trovare la propria direzione e coltivare ciò che è già dentro di sé”, ha spiegato.
Il cantautore ha poi richiamato la parabola evangelica dei talenti, sottolineando come ciascuno di noi sia chiamato a far fruttare ciò che ha ricevuto: “Non possiamo sotterrare ciò che ci è stato affidato. È una responsabilità bella, ma grande: prenderci cura di quel talento che non abbiamo scelto, ma che ci abita”.
Cristicchi ha lasciato il pubblico con una riflessione profonda sulla vita: “Ho imparato che la vita è un mistero meraviglioso e doloroso, che tutto è connesso, che siamo pesanti come montagne e fragili come cristalli. È meglio essere veri che perfetti. La felicità è una porta che si apre solo verso l’esterno. L’arte ci impedisce di morire dentro. E la mia più grande speranza è arrivare all’ultimo respiro e poter dire: ‘Che fortuna aver vissuto’”.
A suggellare l’emozione dell’incontro, le parole del moderatore Don Francesco Fiorillo, che ha invitato i giovani a prendersi cura di sé stessi e a non rimandare mai il bene a domani: “Dite ‘ti voglio bene’, abbracciate, fate quella telefonata. Il domani potrebbe non arrivare. Abbi cura di te”.
Il Presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli, ha aperto l’evento con un saluto istituzionale, esprimendo gratitudine verso studenti, insegnanti e organizzatori: “Vedere così tanti giovani in un luogo carico di storia è il segno più forte che la cultura è viva. ‘Che ci faccio QUI?’ non è solo un titolo, ma una domanda fondamentale, un investimento nel futuro della nostra comunità. La vita, tra desiderio e senso, è bella nonostante tutto”.
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