Sermoneta / Don Leonardo Pompei sospeso dal vescovo Crociata

SERMONETA – Sospeso a divinis perché, a distanza di 60 anni, per lui il Concilio Vaticano II non si è mai svolto duranti i pontificati di Giovanni XXIII e di Paolo VI. Sta facendo rumore (e tanto) la decisione del Vescovo di Latina, Monsignor Mariano Crociata, di sospendere ‘a divinis’ don Leonardo Pompei, parroco sino a giovedì mattina presso la parrocchia di S. Maria Assunta in Cielo a Sermoneta. Il decreto, notificato allo stesso ormai ex sacerdote, prevede la sospensione “da tutti gli atti della potestà di ordine, da tutti gli atti della potestà di governo e dall’esercizio di tutti i diritti o funzioni inerenti all’ufficio. Qualunque atto di governo dovesse essere posto dal presbitero in parola è da ritenersi invalido. A don Leonardo Pompei è concessa, inoltre, la dispensa dall’obbligo di portare l’abito ecclesiastico ed è chiesto di non presentarsi pubblicamente come sacerdote”. E non è finita. Come previsto dalle norme canoniche, il decreto del Vescovo Crociata ricorda a don Pompei che deve osservare tutti gli obblighi dei chierici e astenersi nel modo più assoluto da tutto ciò che è sconveniente allo stato clericale.

Ma dove e quando nasce questa clamorosa conflittualità tra il Vescovo di Latina ed il sacerdote sermonetano? Lo scrive tra le righe lo stesso Monsignor Crociata nel suo decreto di sospensione: “A questa decisione si è arrivati per la violazione del precetto penale imposto il 2 settembre. Imponeva e ordinava al presbitero, sotto pena di sospensione, di non convocare alcun incontro o assemblea parrocchiali con i fedeli della parrocchia di S. Maria Assunta in Cielo a Sermoneta, e di sospendere qualunque tipo di attività sui social media”. In sintesi di Pompei non si sentiva più idoneo a seguire i dettami della Chiesa – anche per quanto riguarda le modalità di celebrazione delle Messa e delle altre funzioni religiose – secondo quanto prevede il Concilio conclusosi nel 1965.

Il sacerdote, a quanto pare, era ‘attenzionato’ e mercoledì sera avrebbe violato il precetto penale emesso a suo carico, convocando un incontro online aperto a chiunque fosse in grado di connettersi da remoto e trasmesso in diretta su YouTube. Con questo comportamento, il Don Leonardo Pompei “è venuto meno in forma positiva e pubblica all’obbligo di obbedienza al suo Ordinario, per cui il passo successivo è stato quello della sospensione dal ministero presbiterale”. Tra Vescovo e sacerdote ci sarebbe stato un durissimo confronto e proprio mercoledì il parroco di Sermoneta – ora sostituito temporaneamente da don Giovanni Castagnoli in qualità di amministratore parrocchiale – aveva comunicato a Monsignor Crociata di dimettersi e di “non sentirsi più in comunione con il Vescovo Diocesano e con la gerarchia della Chiesa, di non intendere più celebrare la messa secondo la liturgia del Concilio Vaticano II, come di fatto ha poi spiegato nel suo intervento online”. Circa quanto ha dichiarato su YouTube (il filmato nelle ultime ore è diventato virale) sarà il Dicastero per la Dottrina della Fede presso la Santa Sede, competente per materia, a valutarne le implicazioni con le relative ed eventuali decisioni in merito.”