Formia / Coises, i retroscena su revoca del presidente e cambio al vertice

FORMIA – Retroscena e veleni in quantità industriale. A distanza di due mesi e mezzo emergono alcuni dettagli sulla clamorosa revoca dell’incarico di presidente decisa il 13 giugno scorso dal Coises, il consorzio intercomunale del sud pontino per la gestione dei servizi sociali, nei confronti dell’avvocato formiano Carla Ciano. L’interessata non ha mai voluto convocare i cronisti e tantomeno rilasciare dichiarazioni a difesa del suo operato che invece è stato duramente censurato dai sindaci dei comuni a guida centro destra, gli stessi che l’avevano indicata a votata in prima per avviare una Rivoluzione Copernicana nella gestione dei servizi alla persona sul territorio del Golfo.

Il Coises ora è guidato da un’altra donna e da un altro avvocato (peraltro amica di vecchia data della dottoressa Ciano), Anna D’Auria, ma il Consorzio non è mai decollato e la stagione estiva non è un alibi da prendere in considerazione. Del suo operato se ne occuparono prima dell’estate le minoranze che inserirono nella richiesta del consiglio comunale straordinario ma quella istanza è rimasta inevase perché le firme furono insufficienti a causa del tattico ammutinamento del gruppo consiliare della Lega.

La Regione Lazio – ed in particolare l’assessore alle Politiche sociali Massimiliano Maselli (Fdi) è stato nel frattempo informato su quanto sta avvenendo: la sede del Coises continua ad essere il Comune di Gaeta quando l’accordo politico tra i sindaci prevedeva il suo ritorno al primo piano dell’ex Caserma dei Carabinieri di via Lavanga (che sia misteriosamente vuoto lo ha accertato l’ex sindaco Paola Villa in un sopralluogo svolto giovedì mattina), la nomina dell’avvocato D’Auria non è stata correttamente votata, il periodo transitorio di sei mesi è stato arbitrariamente prorogato di ulteriori sei mesi quando la scadenza inderogabile è stata la metà di luglio e, poi, dulcis in fundo, il Coises non ha ancora un direttore.

E la nomina di quest’ultima figura è da considerarsi il pomo della discordia che ha portato il 13 giugno i sindaci a guida Forza Italia (quelli di Formia, Gaeta, Santi Cosma e Castelforte) e quello di Minturno Gerardo Stefanelli a “cacciare” l’avvocato Ciano a fronte dell’astensione dei rappresentanti dei comuni di Itri, Ventotene e Spigno Saturnia e del solo voto contrario di quello di Ponza. L’ex presidente Ciano è stata revocata semplicemente perché, a fronte del dubbio affidamento di incarichi e consulenze, ha opposto un intransigente disco rosso alla nomina – su indicazione politica del comune di Gaeta – dell’attuale responsabile del settore Politiche sociali e della Polizia Locale Annamaria De Filippis a neo dirigente del Coises.

L’avvocato Ciano si è opposta duramente alla proposta del comune di Gaeta (e pare del consigliere regionale azzurro Cosimino Mitrano) di “assumere” per tre anni la dottoressa De Filippis attraverso l’istituto dello scavalco: 18 ore in servizio nel palazzo di XIX Maggio ed altrettante a Formia presso la nuova sede, mai inaugurata, del Coises. Lo scavalco – è stata la tesi dell’ex presidente Ciano – si applica per un periodo limitato nel tempo e non per tre anni, per di più prorogabili. Le controproposte sono state diverse; l’assunzione del nuovo dirigente del Coises sarebbe dovuta avvenire attraverso un concorso pubblico e, semmai, dopo una sorta di manifestazione pubblica di interesse, lo svolgimento di una selezione fiduciaria (effettuata dalla Ciano…) che, prevista dall’articolo 110 del decreto legislativo 267/2000, avrebbe permesso al vincitore di guidare il Consorzio per tre anni come prevede la norma. L’avvocato Ciano di fronte a queste sue inderogabili e ferree prerogative è rimasta isolata di fronte all’asse politico venutosi a creare contro di lei tra i comuni di Gaeta, Minturno e quello che l’ha nominato, Formia.

In questi giorni è trapelata una lettera riservata del sindaco di Formia Gianluca Taddeo che, contenuta per certi versi nel verbale dell’assemblea dei sindaci di metà giugno, rappresenta un durissimo requiem – quasi a sfiorare la diffamazione e l’offesa personale – nei confronti della presidente revocata del Coises, la stessa – ironia della sorte – che è stata in consiglio comunale per Forza Italia. “La presidente da Statuto – esordisce il sindaco di Formia – ha la funzione principale di assicurare il raccordo ed il coordinamento tra il Cda l’assemblea dei soci, oltre che con gli uffici. Raccordo che finora non è esistito, non è stata condivisa alcuna linea programmatica che nella fase iniziale dovrebbe avere la massima condivisione proprio per la complessità di avvio del nuovo organismo di gestione quale è il consorzio. L’assemblea non è mai stata messa a conoscenza delle attività e dei programmi che si stanno portando avanti, né tanto meno di problemi che ostacolano l’avvio del Consorzio. Questa mancanza di relazioni, anche con il Sindaco di Formia sede del Consorzio (??) di fatto sta ingessando le attività. Da evidenziare che i membri del Cda sono rappresentanti indicati dall’assemblea dei soci, parte politica, e non deve venir mai meno il rapporto di fiducia e lealtà”.

Il sindaco di Formia aveva messo in risalto altre criticità, imputabili alla Ciano, circa il mancato varo dell’assetto organizzativo ed il funzionamento gestionale ed operativo del Consorzio. “ A distanza di 5 mesi dalla costituzione del Coises ancora nulla è stato fatto per consentire a questo nuovo soggetto giuridico di avviare le attività in modo autonomo anche perché non è — e non può essere — una mera prosecuzione del Distretto socio assistenziale, bensì è un diverso e nuovo soggetto giuridico (e non ad una diversa modalità di gestione).La dirigente ad interim hai poteri pieni e da dirigente aveva tutti gli strumenti giuridici per avviare la nuova organizzazione, eventualmente anche sollecitando la Presidente del Cda o l’assemblea per avere gli indirizzi politici. Tutto si è arenato in attesa della convenzione per il direttore che, tuttavia, non è la priorità. La priorità deve essere l’approvazione del bilancio del consorzio, che invece si sta ancora “appoggiando” sul bilancio di Gaeta come risulta nei verbali. Senza autonomia di bilancio il consorzio rimane costituito solo sulla carta – faceva rilevare Taddeo – ma questo impedisce di avviare progetti nuovi, di programmare nuovi servizi, di aderire a richieste di finanziamento. Tanto che anche il Revisore ha sollecitato la dirigente ad interim a predisporre il bilancio e quantomeno avrebbe dovuto fare una bozza tecnica di bilancio sulla quale l’Assemblea avrebbe dovuto fare le valutazioni di competenza. Senza il bilancio neppure sarebbe legittima la convenzione per il direttore perchè si tratterebbe di un atto pluriennale privo di copertura e di compatibilità finanziaria. Prima bisogna porre in essere gli atti fondamentali e solo dopo si potrà fare la convenzione.

In questi mesi non è mancata solo l’opera della Presidente (cui va imputata la responsabilità di non essersi confrontata con l’assemblea e di non aver condiviso le difficoltà organizzative), ma anche la parte tecnica e gestionale è stata poco presente. Fino al mese di maggio dal consorzio non sono stati inviati neppure i verbali. Il Comune di Formia non è riuscito a consegnare i locali – è un’altra accusa mossa alla Ciano – in quanto a convenzione avrebbe dovuto firmarla la dirigente del consorzio. Abbiamo dovuto fare la convocazione formale e solo pochi giorni fa la Dirigente ha evidenziato che gli spazi potrebbero non essere sufficienti, gli stessi che preventivamente erano stati concordati, verificati e ritenuti adeguati. In ogni caso il Comune di Formia può mettere a disposizione ulteriori spazi visto che questo servizio è stato in capo alla Città di Formia per tanti anni come ente capofila sempre nelle stesso edificio. Quindi ritengo che sia fondamentale chiudere tutte le procedure per l’imminente trasferimento. Non possiamo rimane nel vago su aspetti di natura tecnica e gestionale che non attengono né all’assemblea dei soci, ne al Cda. L’assemb1ea dei soci, purtroppo non ha avuto un completo sostegno nelle proprie funzioni dall’ufficio di piano, organo deputato alla gestione nel periodo di transizione”.

Insomma per il sindaco di Formia , quando annunciava la defenestrazione della Ciano (da lui indicata) lo spostamento degli uffici nella nuova sede, la predisposizione e l’approvazione del bilancio del consorzio “sono i primi passaggi essenziali e non più rinviabili. Solo dopo si può procedere con la convenzione per il direttore”. Il sindaco di Formia difendeva anche la proposta di firmare la convenzione con il comune di Gaeta per la nomina della dottoressa De Filippis a direttore del Coises pur mostrando cautela a riguardo: “…Va fatta una verifica attenta sulla applicabilità dell’istituto della convenzione tra enti locali previsto dalla legge 145/2018 ma, si sa, il consorzio non è ente locale. E’ un istituito giuridico distinto dai singoli comuni, deve avere una propria autonomia….La scelta attraverso un avviso pubblico previsto dal Tuel? I tempi si allungherebbero di molto…”