Il comune di Sperlonga è stato perentorio nei termini: cinque giorni di tempo per bonificare e disinfestare l’impianto idrico. La proprietà dell’albergo chiuso in via cautelativa il 2 ottobre dall’ordinanza numero 12 del vicesindaco Lorena Cogodda promette tempi celeri per ottemperare a quanto sollecitato, sempre nella giornata di giovedì, dal Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl che aveva comunicato al comune la segnalazione pervenuta dal Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità in ordine ad un caso di positività per legionellosi, verificatosi nei confronti e ai danni di due ospiti della struttura.
La lettera dell’Asl aveva richiamato le comunicazioni rese dall’Arpa Lazio sull’esito dei campionamenti delle acque utilizzate presso la struttura recettiva. La presenza del batterio rappresenta un indice di contaminazione e, quindi, un rischio per la salute pubblica e, dunque, a tutela e salvaguardia della salute pubblica, in considerazione degli elevati valori riscontrati nei punti campionati, l’Asl di Latina – Dipartimento di Prevenzione aveva richiesto al Sindaco del Comune di Sperlonga “l’emissione di un utile provvedimento amministrativo anche di natura ordinatoria finalizzato alla bonifica/disinfezione immediata dell’impianto idrico della struttura recettiva, così come previsto dalle “Linee guida per la prevenzione e controllo della legionellosi” del 13 Maggio 2015, approvate in seduta di Conferenza Stato-Regioni del 7 Maggio 2015 e della delibera di Giunta regionale numero 460 del 28 giugno 2024, nonché alla revisione del documento di valutazione e gestione del rischio legionella e all’interdizione dell’utilizzo della rete idrica della struttura fino all’esito favorevole delle analisi effettuate successivamente all’intervento”.
L’ordinanza del vice-sindaco Cogodda, istruita dalla dirigente dei settori “Affari generali, territorio ed ambiente” Vittoria Maggiarra, è stata subito notificata alla proprietà dell’albergo e trasmessa agli enti competenti, tra cui l’Asl, la Prefettura, l’Arpa Lazio, i Carabinieri e la Polizia municipale annunciando che “in casa di accertata inottemperanza si procederà all’applicazione delle sanzioni previste dalla normativa vigente”. L’Asl ha chiesto ed ottenuto dal comune la chiusura temporanea dell’albergo di Sperlonga per “assicurare una riduzione del rischio legionellosi” per la quale è necessario “porre in essere tutte le misure atte alla prevenzione della malattia e, pertanto, affinché la prevenzione sia efficace i controlli debbono essere effettuati non solo in presenza di casi di legionellosi, ma anche prima che questi si verifichino”. Le principali misure di prevenzione sono rappresentate sia dalla perfetta efficienza che dalla corretta manutenzione degli impianti di condizionamento dell’aria e degli impianti idrosanitari, nonché quelli di trasporto, sollevamento, trattamento, accumulo (con particolare riferimento ai serbatoi dell’acqua calda, compresi gli scalda-acqua elettrici) e di uso dell’acqua: rompigetto dei rubinetti, diffusori delle docce.
l numero di casi di legionellosi in Italia, benché contenuto, è da ritenersi sottostimato e in media con quello europeo. Molti esperti ritengono, infatti, che numerosi casi di legionellosi non vengano diagnosticati e quindi segnalati, “con notevole pregiudizio prognostico per quanti ne fossero affetti e che tale giudizio sarebbe comprovato dall’elevato tasso di positività nella rilevazione dell’antigene urinario per la legionella pneumophila, laddove siano state effettuate indagini campionarie ad hoc”.