Formia / Acquistò una Toyota nel 2015, Angelo Bardellino non doveva comunicare nulla

FORMIA – E’ terminato con un’assoluzione il processo d’appello che lunedì ha coinvolto davanti la terza sezione della Corte di Appello di Roma Angelo Bardellino, l’imprenditore accusato dal gruppo formiano della Guardia di Finanza di aver omesso di comunicare allo Stato la sua modifica posizione patrimoniale. Se questi controlli risalgono al 2018, il figlio maggiore di Ernesto Bardellino lo scorso 9 gennaio era stato condannato a tre anni di carcere a conclusione del processo che si celebrò davanti il giudice monocratico del Tribunale di Latina Enrica Villani. Angelo Bardellino non subì solo la condanna ma anche la confisca per equivalente – provvedimento che sarà ora revocato – in seguito all’acquisto di una Toyota Yaris con un regolare finanziamento di dodicimila euro, di cui era stata omessa – secondo le Fiamme Gialle di Formia – la comunicazione all’erario. Secondo la sentenza di condanna dello scorso gennaio non doveva essere neanche pronunciata – ha osservato l’avvocato Cardillo Cupo – La contestazione mossa all’imputato, infatti, era proceduralmente estinta in quanto l’esito positivo di un precedente affidamento del 2024 aveva annullato la pena e gli effetti penali, quindi in assenza di recidiva il presunto reato, nel rispetto della procedura penale, era estinto per prescrizione da tempo”.