Latina / Confronto tra Acqualatina e le associazioni dei consumatori

LATINA, Acqualatina – Le procedure seguite dall’ente gestore per i solleciti di pagamento, nei casi di costituzione in mora e di chiusura del flusso idrico alle utenze morose sono state affrontate venerdì nel corso di nuovo e “proficuo” incontro che ha visto l’amministratrice delegata di Acqualatina Patrizia Vasta incontrare i rappresentanti delle associazioni dei consumatori del settore, Assoconfam, Codacons, Codici e Fedicons. Alla rappresentante del socio privato (Idrolatina e, dunque, Italgas) nel consiglio d’amministrazione è stato fatto rilevare come la stessa Acqualatina negli ultimi anni non abbia ottemperato alle procedure corrette per il recupero dei crediti. Le associazioni dei consumatori hanno ritenuto “corretto” che gli utenti debbano pagare gli insoluti per i servizi ricevuti ma nello stesso tempo anche Acqualatina debba attuare le corrette procedure così come previste dalle delibere dell’Arera numero 311/20129 e 221/2020. La dottoressa Vasta è stata investita di un’altra emergenza serissima, quella di “prestare la dovuta attenzione alle utenze vulnerabili, ai soggetti che hanno un Isee basso o che hanno difficoltà economiche dovute a perdita del lavoro o a utenti fragili certificati dai servizi sociali dei comuni”. L’ad Vasta, ha recepito le istanze delle associazioni dei consumatori e si è dichiarata “disponibile ad elaborare soluzioni che possano facilitare gli utenti in difficoltà economiche”.

Assoconfam, Codacons, Codici e Fedicons si dicono comune costrette a denunciare l’atteggiamento dei sindaci che hanno respinto la proposta dal dirigente della segreteria tecnica operativa dell’Ato4 di Latina, Umberto Bernola, così come è stata formulata nella riunione del 24 ottobre della Conferenza dei Sindaci, e condivisa con l’>Ad di Acqualatina e le associazioni dei consumatori.” Con questa proposta si sarebbe consentito agli utenti di poter accedere agli sportelli di Acqualatina, due giorni a settimana senza preventivo appuntamento” – hanno fatto rimarcare Assoconfam, Codacons, Codici e Fedicons che ritengono che con questa decisione i sindaci, “che dovrebbero tutelare i loro concittadini, al contrario li penalizzano perché costringono i loro concittadini a chiamare il numero verde di Acqualtina per prendere un appuntamento per disbrigo delle loro pratiche.”. Queste associazioni si sono appellate ancora una volta alla responsabilità dei sindaci dell’Ato 4 per far rispettare la delibera 34/2017 dell’Arera: Impone che il gestore consenta l’accesso agli sportelli liberamente dal lunedì al venerdì, senza alcuna preventiva prenotazione.