Formia, in vendita la villa di Alberto Sordi

Venne a Formia e se n’innamorò perché nel linguaggio caro all’ippica faceva parte di una scuderia di cui era a capo un formiano considerato uno dei più geniali impresari della storia del cinema e del teatro italiano di sempre, Remigio Paone. Aveva scoperto, tra gli altri, gli sceneggiatori Garinei e Giovannini, Renato Rascel, Delia Scala, Gianni Agus, il Quartetto Cetra, Lauretta Masiero e Marisa Del Frate. Di questo elenco non hanno fatto parte personaggi come il principe De Curtis, in arte Totò, e Aberto Sordi ma, nonostante lavorassero in proprio, erano spesso ospiti di Paone, organizzatore di cene rimaste epiche nella memoria collettiva di tanti formiani. Il motivo? Erano bandite presso la sua villetta di Vindicio chiamata e conosciuta da tutti come “La Caravella” per via di una piccola nave “ormeggiata” nella sala da pranzo di questo stabile che si affaccia tuttora, con un’invidiabile vista mozzafiato, sul litorale di ponente di Formia, quello di Vindicio.

Il party più importante cui prese parte l’Albertone nazionale fu quello promosso nella notte tra il 31 luglio ed il 1 agosto 1954. Quella notte il cinema, la musica ed il teatro erano plasticamente e fisicamente a Formia e a commentare per la nascente Rai quella cena estiva non poteva non esserci un monumento del giornalismo italiano del dopo guerra come Lello Bersani. Venne anch’egli invitato dal padrone di casa perché con quella festa Remigio Paone voleva ricordare al meglio i suoi primi 24 anni nel teatro e i primi trent’anni di matrimonio. A fargli gli auguri giunsero in incognito, tra gli altri, Vittorio Gassman con Anna Maria Ferrero, Renato Rascel, Billi e Riva, Teddy Reno, Raf Vallone, Delia Scala, Don Lurio, Carla del Poggio, Gino Cervi e un simpatico Alberto Sordi accompagnato dall’attrice americana Ilse Peteresen.

Fu amore a prima vista tra Sordi e Formia. L’attore romano rimase colpito dal mare limpido di Vindicio e da quella che alla fine del XIX secolo era “Villa Torlonia” (realizzata dagli omonimi principi), poi trasformata in Villa Laura e Villa Maria Teresa che, prima di diventare un albergo e (ora) un ristorante, aveva ospitato a lungo l’attuale Arcivescovo emerito di Gaeta ed ex Abate di Montecassino, Monsignor Fabio Bernardo D’Onorio, ed un asilo gestito da un gruppo di suore che aveva preso in affitto parte dell’immobile.

Scoccò in quell’estate di 71 anni fa la classica scintilla tra la città e Alberto Sordi che, d’accordo con la sorella Aurelia, decise di acquistare “casa a mare” a Formia. Da qualche giorno l’immobile, ubicato in un anonimo budello (di collegamento tra la strada Litoranea ed il tratto terminale del lungomare di Vindicio) intitolato dal comune naturalmente ad Alberto Sordi, è in vendita. In effetti, col passare del tempo, quella formiana diventò la seconda casa per le vacanze per l’attore che nel frattempo aveva deciso di acquistare nel 1962 in Toscana Villa Corcos, il suo buen ritiro sino all’anno in cui morì, il 2005.

Che “Villa Sordi” sia in vendita lo conferma Angelo Di Russo. Il titolare dell’agenzia immobiliare “Ala & Partners” che ha avuto il mandato di vendere l’immobile dai proprietari che subentrarono a Sordi. L’attore lo utilizzava per ospitare anch’egli amici dello spettacolo e del cinema e soprattutto per riposare, riflettere e leggere le sceneggiature dei suoi successi film di successo. L’immobile è stato purtroppo “consumato” dal tempo e da uno stato di abbandono. Di sicuro c’era spazio per tutti: cento metri quadrati il piano terra, 40 il primo livello, più di 30 di garage, un’enorme terrazza, balcone e corte interna, strutture che hanno bisogno ora, più che mai,. di significativi interventi di restauro e di riqualificazione “con la possibilità di personalizzarla secondo i gusti degli acquirenti”. Il costo? “600 mila euro – osserva subito Di Russo – “naturalmente trattabili” .

Costruita nel lontano 1950, “Villa Sordi” “a due passi dal mare” con cinque locali e due bagni (170 metri quadrati sono commerciali, 160 calpestabili) offre un ingresso indipendente e una bellissima corte intima che circonda la stessa casa. L’accesso poi è carrabile e coon il garage “aggiunge” praticità e comodità. Naturalmente che sia stata abitata e sia stata di proprietà di Sordi questo immobile, nonostante le sue attuali precarie condizioni, sta richiamando l’interesse (ma anche) la curiosità di diversi potenziali acquirenti.

La gran parte chiede subito lo svolgimento di una giornata tipo in estate di Albertone: si contano sulle dita di una mano le sue uscite in città, la sua quotidianità era decisamente spartana con l’unica possibilità che si concedeva presso uno degli stabilimenti balneari sottostanti: pranzo con piatto unico, di solito spaghetti con le polpette al pomodoro. E poi? L’immancabile e inderogabile pennichella pomeridiana. Di Russo sta ricordando ai suoi tanti curiosi clienti come il litorale di ponente di Formia pulluli di ville di proprietà o occupate da personaggi importanti dello spettacolo in Italia. A trecento metri da “Villa Sordi” c’era la residenza di un semisconosciuto Pino Daniele. Era la fine degli anni settanta prima del grande successo di “Nero a metà”. L’autore di “Napul’è” fece altre scelte immobiliari dopo aver scelto Formia quale città in cui realizzare la sua prima sala d’incisione, in un garage nel popolare quartiere di Rio Fresco: prima Sabaudia e poi la Toscana dove è morto per i capricci del suo cuore. Formia avrebbe dovuto e potuto gestire meglio queste presenze. Ora se ne occupano soltanto i portali del settore immobiliare. Purtroppo.