Compensazioni per crediti d’imposta inesistenti, le notifiche della Gdf di Formia

FORMIA, Compensazioni facili – Gli agenti del Gruppo di Formia della Guardia di Finanza lunedì mattina hanno notificato a diversi imprenditori e professionisti residenti a Minturno, Formia e Santi Cosma e Damiano la conclusione delle indagini che, promosse dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ha coinvolto ben 42 persone indagate a vario titolo per aver dato vita ad un presunto sistema di compensazioni fiscali basato sull’utilizzo di crediti Ires, Irap e Iva ritenuti inesistenti. Le conclusioni cui è giunto il Gip del Tribunale sammaritano Daniela Vecchiarelli sono impegnative nei confronti degli indagati. Avrebbero messo in atto un “modus operandi” con cui avrebbero cancellato debiti tributari grazie alla presentazione di modelli F24 trasmessi tramite il canale Entratel, nei quali figuravano compensazioni non riconosciute dall’Erario. E così che la stessa Guardia di Finanza, tra l’alto casertano ed il sud pontino, ha operato il sequestro di beni per un valore che, ai sensi dell’articolo 12 bis del decreto legislativo 74/2000, supera i 7 milioni e mezzo di euro. Le Fiamme Gialle formiane sono entrate in azione quando hanno ricevuto una mirata e specifica segnalazione dall’Ufficio Audit dell’Agenzia delle Entrate, relativa a presunte condotte anomale e “a rischio” da parte di alcuni soggetti abilitati ad apporre visti di conformità sulle dichiarazioni fiscali recanti crediti d’imposta. Alla testa dell’organizzazione ci sarebbe stato – secondo la Procura di Santa Maria Capua Vetere- un consulente 62enne di Mondragone, in grado, insieme ad un 60enne sempre residente nella cittadina del litorale domiziano, di operare un sistema di compensazioni, percependo compensi sia per l’attività di rilascio dei visti di conformità sia per la presunta cessione di credenziali di accesso alla piattaforma telematica. Nel mirino degli inquirenti formiani ci sono diverse società, ben 25, che, operanti in diverse località italiane, avrebbero beneficiato di crediti inesistenti e compensato crediti, considerati inesistenti dagli inquirenti, per più di un milione di euro attraverso numerosi modelli F24. Il dato sarebbe carente per difetto ma queste società avrebbero incassato oltre 14 milioni di euro, destinati indebitamente al pagamento di imposte e contributi previdenziali. Per molte posizioni il Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere si sarebbe dichiarata incompetente a seguire le posizioni degli indagati residenti nei centri del sud pontino. Per aver commesso i presunti reati fuori dalla competenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere gli atti saranno trasmessi ora alla Procura di Cassino e a quelli territorialmente competenti.