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Formia / Decesso Langella, l’incidente probatorio slitta al 13 giugno

FORMIA – Una “guerra” di cavilli procedurali sta caratterizzando l’incidente probatorio chiesto dalla difesa di Andrea Tamburrino, il 41enne di Cellole, ma scaurese d’adozione, che resta l’unico indagato, con la pesantissima ipotesi accusatoria di omicidio volontario, per il decesso di Giuseppe Langella, l’autotrasportatore di 52 anni trovato misteriosamente privo di vita il 3 dicembre scorso all’interno della villetta che occupava, insieme proprio all’amico Tamburrino, in via Giovenale, in località Acquatraversa, a Formia. Nella giornata di martedì era previsto il proseguimento del dibattimento che, chiesto dal legale di Tamburrino, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, era iniziato lo scorso dicembre proprio in occasione dello svolgimento dell’autopsia sul cadavere della vittima. Proprio l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo ha fatto rilevare come la relazione scientifica della dottoressa Daniela Lucidi – il perito nominato dal Gip del Tribunale di Cassino Massimo Lo Mastro – sia stata depositata in ritardo, il 6 anziché il 4 aprile scorso, giorno in cui il perito chimico che l’affianca per lo svolgimento dell’esame aveva reso i noti i risultati degli esami tossicologici in base ai quali si evince che Langella nelle ore precedenti il suo decesso non ha assunto alcool, alcun tipo di droga e tantomeno sostanze che potessero alterare il suo quadro fisico e psichico. Alla luce dell’eccezione posta dalla difesa di Tamburrino, il Gip Lo Mastro ha fissato inderogabilmente la conclusione dell’incidente probatorio per il 13 giugno prossimo allorquando è previsto un contradditorio – definito determinante – allargato al magistrato titolare delle indagini, il sostituto procuratore Chiara D’Orefice, al suo perito di fiducia Alessandro Mariani, alla difesa, che ha nominato il dottor Giancarlo Pacilio, e alla parte civile che, attraverso l’avvocato Vincenzo Macari, è rappresentata dal medico legale Filippo Marino. Tutte le parti coinvolte in questo dibattimento sono interessate a capire se Langella sia stato vittima di un incidente domestico o, peggio ancora, di un omicidio e, nello specifico, accertare come e perché è morto. Un fatto è certo: Langella è deceduto per un colpo trovato sul capo, forse al termine di una lite con Tamburrino, ma l’autopsia, compiuta il 9 dicembre presso l’obitorio dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino, già all’epoca non aveva risolto completamente il rebus chiave di questa intricata vicenda.

SAVERIO FORTE