CORI – Cori torna a fare i conti con un’emergenza idrica che sta mettendo a dura prova i cittadini, soprattutto in questo periodo estivo di forte caldo. Il sindaco Mauro Primio De Lillis ha annunciato ufficialmente di aver inviato una diffida formale alla società Acqualatina Spa, responsabile della gestione del servizio idrico, per le gravi criticità riscontrate nelle ultime settimane sul territorio comunale.
A preoccupare in maniera particolare è la presenza di arsenico nell’acqua potabile rilevata nei giorni scorsi, con valori superiori ai limiti di legge. Una situazione che ha costretto l’amministrazione comunale a emettere due ordinanze (la n. 6 del 30 giugno e la n. 7 del 7 luglio 2025) con cui è stato vietato l’utilizzo dell’acqua per uso umano per un periodo complessivo di 15 giorni.
Un’emergenza che ha colpito duramente la cittadinanza, e in particolare le fasce più fragili della popolazione, come gli anziani, costretti a fronteggiare il caldo estivo senza poter usufruire dell’acqua potabile.
Oltre all’arsenico, il primo cittadino ha elencato una serie di altri gravi disservizi che si sono verificati nel corso dell’ultimo mese: l’interruzione del servizio per oltre 20 giorni nelle zone di Colle Pigna e via Quarticciolo a Giulianello; un’interruzione idrica totale per l’intera giornata del 2 luglio in tutto il territorio di Giulianello.
Di fronte a una situazione che definisce “non più tollerabile”, De Lillis ha chiesto ad Acqualatina di migliorare con urgenza la qualità del servizio, aumentando la frequenza e la precisione dei rilievi per monitorare la presenza di sostanze pericolose come l’arsenico, e intensificando la manutenzione della rete idrica per evitare nuovi guasti e interruzioni.
A tutela della cittadinanza, il sindaco ha chiesto alla società una riduzione automatica delle bollette riferite al periodo giugno-luglio, proporzionata ai giorni di disservizio, come ristoro per i disagi subiti dagli utenti.
Nel documento inviato, il Comune di Cori si riserva il diritto di intraprendere azioni legali qualora Acqualatina non accolga la richiesta o in caso di ulteriori disservizi.
«Il Comune si riserva di promuovere le opportune azioni di giusto ristoro e risarcimento danni a favore dell’utenza tutta interessata», si legge nella nota ufficiale firmata dal sindaco.
Il tema della qualità dell’acqua e della gestione del servizio idrico è da anni oggetto di polemiche e contestazioni nel territorio lepino. La diffida del Comune di Cori si inserisce in un contesto più ampio in cui numerosi comuni del Lazio stanno segnalando problemi legati alla presenza di arsenico nelle acque e a una rete idrica fragile e spesso inefficiente.