GAETA – Il duro attacco portato dal capogruppo di Gaeta tricolore-Fratelli d’Italia Marco Di Vasta al sindaco Cristian Leccese sulla “inerzia” dell’amministrazione comunale in merito alla mancata gestione diretta del piazzale dell’ex stazione ferroviaria (area venduta nel 2019 alla società “Cavour immobiliare” ad insaputa dello stesso comune) ha alimentato due effetti che caratterizzeranno a settembre la ripresa dell’attività politico amministrativa.
Il primo, ormai acclarato, è l’ormai di divorzio politico venutosi a creare tra Fdi (anche se questa forza continua a dichiarare di far parte della maggioranza consiliare) e quest’ultima che sta lasciando fare grazie alla rassicurante composizione numerica. Naturalmente le dichiarazioni al vetriolo di Di Vasta non sono piaciute al primo cittadino che, da buon peso leggero, ha preferito incassare ma formalizzando una precisazione che in molti hanno considerato come una forma di indifferenza politica: “Io non mi sono scontrato con nessuno. Ho solo dato notizia di una diffida inviata al consorzio industriale regionale dopo che da un anno di incontri e promesse (ed anche un’audizione in commissione del consiglio regionale) non rispondono più…”
Si sono scatenate le minoranze di centrosinistra e il più duro è stato il capogruppo del Partito Democratico, Emiliano Scinicariello, che aveva presentato in Consiglio insieme all’ex sindaco Silvio D’amante una mozione tesa alla ripubblicazione del piazzale dell’ex stazione ferroviaria: ha attaccato sia Di Vasta che Leccese arrivando a stigmatizzare quello che ha definito un “accattonaggio politico” e un “ridicolo balletto di dichiarazioni tra esponenti politici che tentano di accreditarsi un risultato minimo (la riapertura delle scalette, la pulizia del piazzale), quando quel piazzale è stato oggetto del più triste e grave furto politico alla città di Gaeta”, ha scritto sui social il capogruppo del Pd.
“C’era una mozione – continua l’esponente dem – approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale, alla quale sarebbe bastato dar seguito ed avremmo restituito alla città quell’area strategica. Solo i consiglieri di minoranza del Partito Democratico di Gaeta hanno ripetutamente e formalmente sollecitato il sindaco Leccese ad agire in tal senso, ma l’ipocrisia dello stesso ed il muto consenso di tutta la sua maggioranza, altrettanto colpevole, non lo ha consentito. Sentir parlare oggi il sindaco Cristian Leccese di quell’area è – ha attaccato Scinicariello – è semplicemente ridicolo. La coerenza non è un optional”.
Caustico anche un esponente delle minoranze, il presidente della commissione “Controllo e garanzia” del comune di Gaeta Franco De Angelis che, condividendo le dichiarazioni di Scinicariello, ha censurato il comportamento omissivo di Di Vasta e del sindaco Leccese: “Se avessero voluto avrebbe potuto e dovuto dare attuazione a quella mozione da noi proposta già nel corso del 2023. Ora litigano per scaricare all’altro le loro indiscusse responsabilità politiche”.