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Cassino / La cassazione annulla un provvedimento di confisca dopo un lungo iter giudiziario

Resta nella disponibilità di Valentina Pelagalli la sua abitazione in pieno centro a Cassino nell’ambito di un delicato processo che, istruito dai Pm della Dda di Roma, era stato preceduto il 30 aprile 2019 con l’arresto di tredici persone (molte residenti anche in provincia di Latina) appartenenti ad una nota famiglia rom e componenti – secondo l’accusa – di un’associazione a delinquere finalizzata all’estorsione, all’usura ed allo spaccio di sostanze stupefacenti. Successivamente all’aspetto processuale la Corte di Cassazione aveva confermato tre provvedimenti di confisca nei confronti di altrettanti indagati confermando di fatto quanto avevano deciso i giudici della Corte d’appello di Roma del 20 ottobre 2022: avevano confermato il trasferimento al patrimonio dello Stato di appartamenti e terreni acquisiti nel corso del tempo – secondo l’accusa – da A.M., M.S. e A.S. con i proventi di attività illecite. La Suprema Corte dispose però un nuovo pronunciamento da parte di una diversa sezione della Corte d’appello per un solo provvedimento di confisca mentre ne aveva annullato solo uno. Aveva riguardato un appartamento in pieno centro a Cassino e la proprietaria, la 32 enne Valentina Pelagalli, attraverso gli avvocati Luca Cupolino e Gaia Minuti, ha dimostrato la provenienza lecita di due immobili alla Folcara ed in località Selvotta e di quattro terreni a differenza di quanto sostenuto dalla Procura della Repubblica e della Dda capitolina. La Cassazione dispose pertanto un secondo processo di secondo grado ravvisando una serie di violazioni procedurali che andavano sanate nei provvedimenti di confisca di beni appartenenti alla Pellagalli e a Iolanda Morelli. E così che la Corte d’appello con una nuova composizione, dopo una perizia, confermò nuovamente la confisca per entrambe le donne. Questa querelle è approdata così nel palazzo di piazza Cavour e gli “ermellini” hanno adottato due distinti provvedimenti per i ricorrenti: se è stata dichiarata inammissibile l’impugnazione presentata dagli avvocati di Morelli, (condannata anche al pagamento di 3000 euro a favore delle casse delle ammende, la Suprema ha annullato senza rinvio la confisca rigurdante l’abitazione della Pellagalli recependo completamente le doglianze difensive dei legali della donna, gli avvocati Luca Cupolino e Gaia Minuti, che dunque si sono visti riconoscere la legittimità della provenienza dell’immobile della Pelagalli. Gli avvocati Cupolino e Minuti si sono imposti, dunque, due volte in Cassazione il cui ultimo provvedimento di revoca della confisca potrebbe scalfire la tesi accusatoria nel processo principale che, chiesto da ben sei Pm dell’antimafia di Roma, è in corso di svolgimento davanti il Tribunale di Cassino dopo il rinvio disposto per i 13 indagati dal Gup del Tribunale di Roma.