GAETA – Il sindaco di Gaeta Cristian Leccese è stato chiaro nel corso del consiglio comunale di martedì: si va avanti sulla strada, intrapresa, dei progetti di finanza (per la futura gestionale ventennale degli stabilimenti balneari) anche se può apparire scivolosa ed innovativa sul piano giurisprudenziale e giuridico. Questo principio è stato, poi, accompagnato da un annuncio: il 19 dicembre prossimo la sezione di Tar del Lazio si pronuncerà sul ricorso dell’Agcm (l’autorità sul mercato e la concorrenza) contro quasi tutti i progetti di finanza approvati dal consiglio comunale di Gaeta dal 24 agosto 2024 al 19 febbraio scorsi. Si è appreso che il pronunciamento dei giudici amministrativi ha subito un leggero rinvio di qualche settimana dopo che i legali della stessa Antitrust hanno presentato una serie di motivi aggiunti facendo scattare sulla sedia il sindaco Leccese: “Quella dell’Agcm è una condotta incomprensibilmente immotivata. E’ assurdo che un’autorità governativa contesti la volontà del parlamento” – aveva aggiunto il primo cittadino rivelando di aver scritto, a tal riguardo, una lettera, senza ricevere alcuna risposta, alla premier Giorgia Meloni.
Nel ricorso “omnibus” al Tar l’Agcm è stata di nuovo chiara sottolineando la scarsa trasparenza e pubblicità garantita alle proposte dei progetti di finanza che, così come concepiti, violerebbero anche la normativa sulla concorrenza. La discussione del ricorso dell’Agcm del 19 dicembre assume ora una valenza politica capitale. Se il Tar dovesse annullare tutte le delibere consiliari con cui sono stati approvati i project financig, vanificherebbe in un sol colpo gli sforzi politici dell’amministrazione gaetana di fare ricorso ad uno strumento previsto sì dal Codice degli Appalti ma contestato, per quanto riguarda la sua applicazine, dall’Autorità di garanzia sul mercato e sulla libera concorrenza. E per le bacchettate date dal Tar all’operato in materia della Giunta Leccese le conseguenze sono state maturate martedì mattina quando la sempre più risicata maggioranza di centro destra ha dovuto annullare in autotutela la delibera approvata per la scalata allo stabilimento Luna Rossa. E’ stata una decisione inevitabile dopo che nei giorni precedenti la seconda sezione del Tar di Latina, recependo un dettagliato ricorso dell’avvocato Alfredo Zaza D’Aulisio, aveva annullato la delibera consiliare del 19 febbraio scorso riguardante la “scalata” della società “Thor srl” ai danni del lido Serapide, struttura che ha dimostrato, a ragione, di non avere avuto la possibilità di sapere anticipatamente con quale metro sarebbero state scelte le opere pubbliche da realizzare sul territorio comunale in cambio della concessione ventennale.
A picconare i progetti di finanza della Giunta gaetana potrebbe essere nei prossimi giorni lo stesso Tar del Lazio: il 14 ottobre è prevista la discussione del ricorso dello stabilimento Cab circa l’”Opa” avviata ai suoi danni. Il Tar, l’Agcm e la minoranza del Pd continuano a censurare l’”illegittima perseveranza” dell’amministrazione comunale di Gaeta in tema di gestione delle strutture turistico-ricettive e, nonostante un pressing sempre più asfissiante, la Giunta ha deciso di andare comunque avanti. E’ stato dato mandato al dirigente del settore demanio di mettere a gara altri sette progetti di finanza, la cui analisi era stata sospesa in vista di “una ulteriore valutazione”. E’ lo stesso dirigente, Pietro D’Orazio, nei confronti del quale non è tenero da tempo il consigliere di opposizione e presidente della commissione Controllo e garanzia Franco De Angelis. Ha annunciato la presentazione di un esposto per non aver ricevuto i richiesti chiarimenti formalizzati sull’iter di approvazione dei progetti di finanza nella veste, appunto, di presidente della commissione Trasparenza del comune di Gaeta.
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