Castelforte / Il presepe di Vincenzo Testa selezionato tra i 100 esposti in Vaticano

CASTELFORTE – “Sono davvero contento di portare la mia Terra ai “100 Presepi in Vaticano”. Ad esprimere la sua soddisfazione è Vincenzo Testa, diacono e giornalista, Capo Ufficio Stampa del Comune di Castelforte fino a luglio 2024. Da sempre appassionato dei presepi ha recuperato questa passione creando presepi che sono stateli scelti nelle più prestigiose Mostre di Arte presepiale italiane. Ai “100 Presepi in Vaticano” porterà l’opera “Castelforte, dicembre 1944. “Sotto gli “occhi attoniti” della antica Torre civica di Castelforte (ora Città per la Pace), -dice Vincenzo Testa- nel secolo scorso, si è consumata una tragedia infinita uguale o pari alla follia di quella a cui stiamo assistendo in questo tempo (e lo si dirà a breve).

Nel Natale 1944, ho immaginato che dopo i bombardamenti e i morti, sotto la stessa maestosa Torre civica della mia Città, è nato Gesù. Nel largario antistante ho voluto mettere in mostra solo simboli di morte bastarda (macerie, ruderi, schegge di granata) mentre c’è un vecchietto, disteso a terra, che è assorto a contemplare la scena della natività e lo zampognaro prova a suonare una struggente melodia accompagnato dal piffero del nipotino. A pochi passi una coppia di sposi alzano gli occhi e le mani indicando, a noi distratti uomini di questo tempo, che la Pace aveva fatto ritorno nel mondo. La stessa Pace che ora è stata ricacciata per far posto al rumore delle bombe e al silenzio degli innocenti. I personaggi sono di Claudio Grue”. Ma le opere di Vincenzo Testa quest’anno approderanno anche in altre mostre. In particolare alla rinomata Mostra dei presepi dal Mondo e dall’Italia di Verona. Qui sarà in mostra l’opera “La Masseria della Speranza”. “La scenografia è ambientata nella Piana del Garigliano (Basso Lazio) -dice il presepista Vincenzo Testa- e pone in evidenza una masseria della prima metà del novecento. In luoghi come questo vivevano le famiglie dei contadini dediti alla coltivazione del grano e della vite.

Oltre a Giuseppe, Maria e Gesù bambino che sono collocati in primo piano nella stalla posta sulla sinistra si notano sulla destra una coppia di adulti, (marito e moglie) che invitano l’osservatore a guardare verso la natività. Accanto ecco il pastore viandante simbolo della Speranza”. Vincenzo Testa è stato selezionato per portare una delle sue opere anche all’importante Mostra di Arte presepiale di Città di Castello. Anche in caso l’opera dal titolo “Il narratore” è ispirata alla Città di Castelforte e propone una ricostruzione della porta d’ingresso della Città medioevale. “L’idea di fondo è quella che il “narratore” (un povero che vuole evangelizzare) seduto dentro le mura della città antica (oltre l’arco) sta cercando di raccontare al popolo (ormai indifferente) che é nato Gesù, il Salvatore. Fuori dalle mura ecco, in un angolo, Giuseppe, Maria e Gesù.

Accanto alla natività c’é solo una bambina (simbolo dell’innocenza) che prega. Anche l’illuminazione cerca di esprimere questa realtà mettendo la natività in penombra mentre oltre la Porta d’ingresso la luce è più forte ed intensa quasi a trasmettere l’idea delle luci effimere di una ribalta passeggera. Le statuine del presepe sono realizzate da un artigiano della Val Gardena. Ma non basta. Vincenzo Testa è stato invitato a portare una delle sue opere anche a Monteprandone dove c’è la sede nazionale dell’Accademia Italiana del Presepe guidata dal maestro Giovanni Rosati. Ma quale è l’ idea che lo ha ispirato? “Li dove la vita dei contadini iniziava e terminava, – esordisce l’Autore”, dove cuore e sudore s’incontravano e fede, speranza e carità sapevano dare forza, Gesù si mostra per dire e confermare: “Ho cura di te!”.

Il Figlio di Dio è sceso e scende ancora nei luoghi della semplicità, della povertà e del silenzio operoso. I suoi occhi incontrano il mondo degli ultimi, degli abbandonati, degli oppressi. Il Figlio di Dio, però sa ascoltare il grido che proviene dalla Terra e si delizia ascoltando l’anziano seduto che lo richiama con una dolce melodia mentre il contadino arriva di gran lena per presentare il frutto del suo lavoro al Signore che viene. Ma non è finita. Con l’opera “Borgo Antico, fonte di acqua viva” Vincenzo Testa sarà presente anche alla Mostra di Arte presepiale di Sansepolcro.

Insomma cinque vetrine di grande prestigio dove Vincenzo Testa esporrà insieme ai più importanti e noti maestri del Presepe con opere che richiamano, in maniera potente, la sua Terra che ne avrà un significativo ritorno di promozione e valorizzazione.