FORMIA, Acqualatina – In attesa che venga pubblicata e impugnata al Tar dai sindaci di Nettuno e Anzio la delibera dell’assemblea dei soci di Acqualatina con cui è stata rinviata la proposta dell’ente gestore di ricapitalizzare la società pubblico privata con un gettito di quasi 30 milioni di euro, il gruppo politico di Europa Verde di Formia e sud pontino ribadisce “coerentemente” la propria contrarietà all’aumento di capitale richiesto dalla società ai Comuni dell’Ato 4. L’assemblea della scorsa settimana ha visto contrapporsi i sindaci di area Forza Italia-Pd e dei comuni di Nettuno e Anzio e quelli vicini a Fratelli d’Italia e alla Lega ed “Europa Verde” chiede ora “chiarezza da parte di tutti i comuni interessati” e di sapere quale sia l’azione politica che vogliono mettere in campo. Attendiamo che questi ultimi si esprimano, in considerazione dell’interesse rilevante che l’argomento riveste”. La ricapitalizzazione di Acqualatina – che scadrà la sua attività industriale tra sette anni, nel 2032 – è stata intanto definita “un’inaccettabile proposta lesiva degli interessi dei cittadini del comprensorio e della provincia di Latina. Confermiamo la nostra posizione a favore di un servizio totalmente pubblico, ritenendo che un bene comune come quello dell’acqua non possa (non dovrebbe in nessun modo) essere fonte di guadagno e di profitto”. Un servizio completamente pubblico da tempo sembra solo una mera petizione di principio dopo che sono passati più dei due terzi della durata della gestione privatistica di Acqualatina ( 23 anni su 30 della durata della convenzione di gestione).
“E’ ora di tornare in campo con un percorso politico che coinvolga associazioni, forze politiche e sindacali amministratori e cittadini: abbiamo dalla nostra parte – sostiene Europa Verde di Formia e del Golfo – il Referendum sull’ acqua pubblica e la legge regionale del 2014. Per l’immediato opponiamoci al disegno di legge regionale per l’istituzione dell’Ato unico, che consoliderebbe ancora di più il carattere privatistico del sistema, riducendo ulteriormente il potere dei Comuni e dei cittadini…alla luce dei risultati negativi di una gestione , quella di Acqualatina , non efficiente ed esosa per gli utenti”.
Europa Verde afffronta l’emergenza delle emergenze, quella rappresentata dalle idriche che, nella provincia di Latina, superano il 70% dell’acqua immessa in rete (tra i dati peggiori in Italia). ”Si tratta di uno spreco di acqua inaccettabile che avrebbe obbligato l’ente gestore ad intervenire con investimenti adeguati. E, invece , non ci sembra ( vorremmo tanto sbagliarci ) che su questo fronte niente di risolutivo sia stato fatto”. Da qui viene considerata “impensabile proporre aumenti tariffari che riteniamo non giustificati e non giustificabili. Dal 2002 al 2025 la tariffa idrica Acqualatina è aumentata di oltre il 110%, con bollette raddoppiate per le famiglie rispetto all’inizio della gestione. Abbiamo le tariffe tra le più alte d’Italia alle quali non corrisponde un servizio efficiente”. E poi. Negli ultimi 6 anni Acqualatina ha accumulato un utile netto di circa 54 milioni di euro e distribuito dividendi agli azionisti per 33,5 milioni di euro . La restante parte accantonata nel fondo di riserva 2024 il fondo contiene 94 milioni di euro. “I dividendi sono “pagati” dagli utenti attraverso la tariffa dell’acqua: fanno parte del calcolo che determina l’ammontare della tariffa finale – aggiunge Europa Verde – Una maggiore distribuzione di dividendi implica che una quota superiore del gettito tariffario è destinata agli azionisti (pubblici e privati) invece che reinvestita o risparmiata per ridurre la tariffa. Si è preferito puntare alla remunerazione del capitale invece che sulla sostenibilità della tariffa e del servizio idrico integrato. Pertanto, con decisione , diciamo No alla richiesta di nuovi capitali che non servono se non a coprire problematiche che appartengono della gestione, non ai cittadini”.