FORMIA – La maggioranza spaccata, il rischio di rimanere senza numero legale, critiche a pioggia sul mancato confronto nella specifica commissione. Doveva essere un consiglio comunale facile quello di ieri, dato che le modifiche proposte allo statuto della Frz non comportano effetti immediati ma, come spiegato dalla stessa amministrazione comunale, sono solo il primo passo verso l’introduzione di nuovi servizi. Non l’hanno pensata così diversi consiglieri di maggioranza, in primis evidentemente il presidente della commissione ambiente Capraro che non hanno partecipato al voto. La Formia rifiuti zero si è occupata fino ad oggi della gestione comunale del servizio rifiuti e, per questo, sembrava più che logico un passaggio in quella commissione, dove però i numeri sono deficitari, come risulta dalla chiusura affrettata della riunione per indisponibilità di consiglieri di maggioranza della commissione ambiente che avrebbe dovuto compiere un sopralluogo a Gianola, presso il Rio Santa Croce, per verificarne lo stato dopo gli sversamenti fognari.
La maggioranza ha invece pensato bene di passare solo dalla commissione bilancio, dove i numeri sono garantiti ed anche il voto. In aula il problema dei numeri è ritornato in maniera prepotente, tanto che al termine del dibattito la maggioranza è andata al voto con soli 13 consiglieri su 25 favorevoli rischiando di non riuscire a mantenere il numero legale. A togliere le castagne dal fuoco ci ha pensato lo stesso sindaco che, nonostante fosse costretto a casa da un’indisposizione fisica, ha comunque partecipato al dibattito ed al voto per via telematica.
Al momento del voto erano presenti per le opposizioni i soli consiglieri Luca Magliozzi, Immacolata Arnone e Paola Villa che hanno espresso posizione contraria rispetto alla proposta di modifica dello statuto della Frz che ora si potrà occupare anche di parcheggi, servizi cimiteriali, manutenzione stradale ed altro.
“Si vuole riempire la società pubblica di altri settori che poco hanno a che fare con la mission della società , che nasce – ha detto Immacolata Arnone – per la gestione dei rifiuti e che dovrebbe allargarsi al territorio circostante per poter avere la possibilità che arrivare il più vicino alla chiusura a del ciclo. Abbiamo detto in passato che la società a totale capitale pubblico avrebbe potuto assumere anche altre funzioni, come la gestione della sosta o gli ormeggi. Oggi ci troviamo con una miriade di cose potenziali che, se non gestite bene, la farebbero esplodere, ma chissà che non ci sia questo intento dietro le cose.
È arrivata la proposta due giorni fa , nessun confronto, nessuna condivisione, come sempre ….due gli emendamenti che ho presentato che avrebbe messo in sicurezza la società sia dal rischio di far pagare servizi in perdita a servizi in crescita, sia di dare chiare direttive riguardo l’ingressi di altri comuni, senza lasciare libero arbitrio al politico di turno”.
Paola Villa, oltre a far notare come la delibera sia stata “nascosta” fino a due giorni prima, ha ironizzato sul fatto che quel modo di agire forse fosse più figlio di distrarre parte della maggioranza da quanto stava accadendo che della preoccupazione delle opposizioni.
Si è poi addentrata sulle “segnalazioni” fatte dal sindaco Taddeo ad Acqualatina che poi, per quanto è dato sapere ed ammesso dallo stesso primo cittadino, non si sarebbero tradotte in esposti. “La sottoscritta, insieme a pochi altri – ha detto la consigliera Villa – di esposti ne abbiamo fatti tanti, per le dispersioni di fogna e acqua, denunciando Acqualatina, per le polveri sottili e gli sversamenti nocivi al porto commerciale di Gaeta, per i retini e i filtri dispersi in mare, per l’occupazione abusiva degli ombrelloni preposizionati sulle spiagge libere attrezzate, per gli animali al pascolo sulle aree percorse da incendio…di esposti ne abbiamo fatti veramente tanti… Ma si sa che io sia persona poco seria, anzi per niente seria ma se essere non seri significa avere a cuore il bene comune e i diritti dei cittadini… fiera di essere poco seria!” – ha commentato in modo caustico