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Omicidio di Campo Boario, svolta nelle indagini: fermata l’ex badante di Antonietta Rocco

LATINA – Una notte di interrogatori, rilievi e accertamenti tecnici: così la Squadra Mobile, coordinata dalla Procura di Latina, è arrivata al fermo dell’ex badante di Antonietta Rocco, 63 anni, trovata ieri senza vita nel suo appartamento di Campo Boario.

Secondo quanto ricostruito, gli investigatori hanno ascoltato numerosi testimoni, analizzato la scena del crimine e svolto ulteriori verifiche tecniche, raccogliendo gravi indizi di colpevolezza a carico della sospettata. Sulla base degli elementi emersi, l’Autorità giudiziaria ha disposto il provvedimento di fermo, eseguito questa mattina. La Questura di Latina ricorda che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che per l’indagata vige la presunzione di innocenza ai sensi dell’articolo 27 della Costituzione.

Il ritrovamento è avvenuto intorno alle 9:00 di venerdì 19 settembre nell’abitazione al piano terra di via Muzio Scevola, nel quartiere Campo Boario, a poca distanza dal centro del capoluogo. A lanciare l’allarme è stata la badante di origine straniera che seguiva la 63enne, la quale aveva problemi di deambulazione e deficit visivo a un occhio. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, ma per la donna non c’era più nulla da fare.

In via Muzio Scevola sono arrivati anche gli agenti della Squadra Volante, quindi il personale della Squadra Mobile e della Polizia Scientifica. La scena è apparsa da subito drammatica: Rocco era riversa nel letto, in una pozza di sangue, con l’appartamento messo a soqquadro.

Sin dalle prime fasi ha preso corpo l’ipotesi dell’omicidio. Il pubblico ministero Martina Taglione, titolare del fascicolo, dopo il sopralluogo ha spiegato che, per il quadro emerso e per le lesioni importanti riscontrate, «non sembrano esserci dubbi che si tratti di un omicidio». Il medico legale Maria Cristina Setacci ha intanto accertato che il decesso è stato provocato da almeno una coltellata letale: l’autopsia potrà chiarire dinamiche, tempi e ulteriori particolari utili all’inchiesta.

Nel corso della notte gli investigatori hanno incrociato testimonianze, rilievi in casa e riscontri tecnici. Un tassello dopo l’altro ha portato al fermo dell’ex badante della vittima, ritenuta al momento gravemente indiziata.

Rocco viveva da sola, non era sposata e non aveva figli. Campo Boario è un’area spesso al centro delle cronache locali, anche per episodi di degrado e insicurezza. Tra le piste al vaglio c’è quella di una rapina finita male, sebbene non sia chiaro cosa possa essere stato sottratto e se la donna, considerate le condizioni di salute, possa aver opposto resistenza. Utili potranno essere i rilievi dattiloscopici e biologici, le eventuali tracce di effrazione e la mappatura dei movimenti attorno all’abitazione nelle ore precedenti al delitto.

Un residente racconta: «A volte lasciava sia il cancelletto che la porta di casa aperta, per soffrire meno il caldo. Non so se anche stamattina fosse così o se qualcuno abbia forzato». Un dettaglio che, se confermato, potrebbe orientare la ricostruzione tra ingresso volontario di persona conosciuta e intrusione.

Ulteriori elementi sull’attività investigativa saranno forniti oggi alle ore 12:00 nel corso di una conferenza stampa presso la Questura di Latina.