CASTELFORTE – Ha suscitato una vasta e clamore negli ambienti sanitari della provincia di Latina e del sud pontino la pesantissima condanna a 7 anni di reclusione (a front di una richiesta a 10 anni di carcere formulata nella sua requisitoria dal sostituto procuratore Fresh) e al pagamento di una multa di 30mila euro nei confronti del dottor Nicola Pagano, l’ex medico di 65 anni di Castelforte del Pronto soccorso dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia coinvolto nel 2018 in una delicatissima e clamorosa inchiesta, denominata “Ricetta Express”, dei Carabinieri del Nucleo anti sofisticazione. I militari ritennero Pagano alla testa di una mini-organizzazione in grado di immettere sul mercato illegale farmaci a base di morfina e fentanil quando la loro destinazione e finalità terapeutica secondo il sistema sanitario nazionale era quello di curare gravi patologie oncologiche.
Pagano è stato condannato anche all’interdizione dei pubblici uffici per l’intera durata della pena sulla scorta di un macigno accusatorio davvero pesante: corruzione, peculato, concorso in falso in certificazioni mediche, truffa ai danni del Sistema Sanitario Nazionale, detenzione illecita e spaccio di farmaci ad azione stupefacente, a quattro persone. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri del Nas di questo gruppo avrebbero fatto parte, oltre a Pagano, Luigi Magrino, il commerciante di automobili Formia ucciso all’interno di un distributore di carburanti di Mondragone lo scorso 28 aprile (per questa vicenda era stato condannato a sette anni di reclusione dopo lo svolgimento del rito abbreviato), il farmacista di Scauri Bruno Vellucci e Rita Scarpellino che, con distinti compiti, hanno deciso di farsi giudicare con il rito ordinario.
La condanna del Tribunale di Cassino – giudice monocratico Marco Gioia – ai danni di Pagano scaturisce da un’inchiesta del marzo 2021 per la quale il medico fu sospeso cautelativamente dal servizio per un anno e furono confiscati ai quattro indagati circa 470mila euro, il danaro che, a causa di un collaudato raggiro, l’Asl di Latina avrebbe rimborsato dopo l’anomala ed immotivata prescrizione di 1600 confezioni di preparati a base di fentanil (è il PecFent) e morfina e di uno spray nasale analgesico ad azione stupefacente in favore di una sola paziente. Pagano – e l’hanno appurato le indagini – avrebbe, in qualità di medico del Pronto soccorso del “Dono Svizzero”, ceduto a Magrino, dietro un compenso di poco più di 50, il prezzo medio di una fiala, di oltre 1000 flaconi di morfina.
Come? Redigendo false prescrizioni mediche del Sistema sanitario nazionale, a carico di ignari pazienti. L’ignara farmacia di Scauri (dove avveniva la spendita delle ricette farlocche) per i danni d’immagine subiti da questa brillante operazione dei Nas si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Vincenzo Papa. Un analogo comportamento l’ha assunto l’Asl di Latina che, rappresentata dagli avvocati Franco Ciufo e Massimo Valleriani, si vedrà riconosciuto un risarcimento per i danni economici e di immagine da quantificarsi in un contenzioso civile.