Gaeta / Point elettorale di Fdi, il legale di Di Vasta si oppone all’archiviazione della querela

La gestione del point elettorale di Gaeta di Fratelli d’Italia alle elezioni regionali del 2023 continua ad essere al centro di un imbarazzante scontro condito dal ricorso alle carte bollate. Alcune settimane prima del voto la proprietaria della struttura, ubicata in piazza Traniello 25, nel quartiere medioevale di Gaeta S.Erasmo, mise a disposizione del locale a favore dell’allora candidato di Fdi Enrico Tiero. La signora Rosalba Macone, la moglie del tre volte consigliere ed apprezzato assessore ai Lavori Pubblici (ex Alleanza Nazionale) della Giunta di Massimo Magliozzi, Giovanni Erbinucci, si fidò ciecamente del coordinatore comunale e del capogruppo consiliare di “Gaeta Tricolore-Fratelli d’Italia”, Marco Di Vasta, che le aveva garantito che, ultimate le elezioni regionali, la famiglia Macone-Erbinucci sarebbe tornata nella disponibilità dell’immobile per tutte le finalità consentite (locazione o per un uso familiare).

Una promessa non mantenuta a distanza di due anni e mezzo perché il point servito al futuro consigliere regionale Tiero è ancora mestamente chiuso o, meglio, non è tornato nella Utilizzabilità dei legittimi proprietari che, oltre a non percepire un euro di affitto, si sono visti addirittura recapitare (nella fattispecie la signora Macone) una querela sporta da Di Vasta presso gli uffici del locale commissariato di Polizia. La donna, attraverso il marito ex consigliere ed assessore, aveva esperito tutti i tentativi bonari per riavere quel locale di proprietà (ammalatasi di una patologia rara decise di metterlo in vendita) ma – come avviene di solito- dopo il danno sopraggiunse la beffa… Di fronte ai perduranti ed “inspiegabili” silenzi dei dirigenti di Fdi alla fine di ottobre 2023 la signora Erbinucci aveva saputo che un ingresso secondario del suo immobile era di fatto aperto diventando terra di conquista di tossicodipendenti, sbandati e senza tetto.

Giovanni Erbinucci

E cosa fece utilizzando l’intelligenza della buona madre di famiglia? Cambiò la serratura all’ingresso principale e di quello secondario di quello che legittimamente era ed è un bene di sua proprietà. La rappresaglia non tardò ad arrivare. La signora fu sul punto di subire un infarto quando una volante della Polizia le notificò una querela firmata e depositata dal capogruppo Fdi Marco Di Vasta. E quale reato avrebbe commesso? Avrebbe messo il naso su dati sensibili sugli iscritti e sull’attività di Fratelli d’Italia a Gaeta quando nel point c’erano soltanto manifesti e fac simile elettorali? La signora Rosalba fu costretta a nominare un legale scegliendo l’avvocata Claudia Magliuzzi. Fu troppo ottimista ad ipotizzare che, attraverso il collega legale ed ex assessore Fdi al Comune di Gaeta Mario Paone, il capogruppo Di Vasta rimettesse la querela.

Ci ha pensato la Procura di Cassino a chiedere di disporre l’archiviazione del procedimento ma Di Vasta – è notizia di questi ultimi giorni – ha incaricato l’avvocato Danilo Conflitti di opporsi all’archiviazione. Con minacce più velate alla signora Macone: di non entrare in una sua proprietà perché se rimuovesse il materiale cartaceo lì sistemato “contribuirebbe ad alterare le fonti di prova e provocherebbe un intralcio all’attività investigativa” che la stessa Polizia non ha mai correttamente iniziato per non dare un senso ad una sitazione eufemisticamente pirandelliana. Di Vasta, da parte sua si difende affermando di aver realizzato al civico 25 di piazza Traniello lavori di sistemazione per un importo di 7500 euro. Giovanni Erbinucci e l’avvocato Magliuzzi sbottano trattenendo un amaro sorriso: “E’ costato così tanto un divisorio di cartongesso ? Se sono state apportate delle migliore ce lo dimostrassero ma con delle fatture e non con le chiacchere”. Fratelli serpenti…o ex